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Rutelli studia come rilanciare la città e inciampa in Roma2024

“Quoque tu, Francesco…”. Avranno detto in perfetto stile latino, nelle ultime ore, Giovanni Malagò numero uno del CONI e Luca Cordero di Montezemolo guardandosi negli occhi alla notizia del take di agenzia di Francesco Rutelli (ex sindaco della Capitale), sul risultato di un sondaggio commissionato dal suo gruppo di lavoro finalizzato al rilancio della città di Roma, con l’occhio rivolto alla candidatura olimpica di Roma2024.

Eh sì, perché, pur essendo “favorevole” (almeno nelle dichiarazioni di rito), Rutelli è andato avanti e ha voluto vederci chiaro. Singolare che, a distanza di meno di un mese dal sondaggio IPSOS, che aveva garantito il parere favorevole degli italiani (due su tre), adesso arrivi quello promosso dall’ex leader della Margherita e poi API, che ribalta nettamente il primo risultato: 50,7 per cento dei romani non amerebbe il progetto olimpico di Malagò & Montezemolo, a sentire l’istituto interpellato dagli uomini di Rutelli.

Di sondaggi da qui al 17 settembre 2017 (data in cui a Lima i membri del CIO sceglieranno il nome della prossima città olimpica estiva, post Tokyo2020) ne vedremo di molto belli e anche di molto brutti.

Poi come spesso avviene quando si parla di sondaggi ci sono due aspetti che non possono essere dimenticati: la tipologia di domande che si pongono agli intervistati e il numero di utenti che compone il field. Se è molto basso, sotto le 2 mila interviste (poi bisogna vedere se sono sondaggi online o CATI o un mix delle due tecniche). Il field deve essere rappresentativo dell’universo oggetto della ricerca, altrimenti stiamo parlando di aria fritta e anche i numeri ufficializzati sono praticamente inutilizzabili. 

Di sicuro il sondaggio promosso da Rutelli non aggiunge nulla al sogno olimpico italiano: anzi qualcosa toglie, anche perché arriva a pochi giorni dalla giornata evento del 17 febbraio quando il CO di Roma2024 presenterà i primi numeri del dossier dedicato alla candidatura olimpica. Ma si sa Roma può perdere anche e soprattutto per il “fuoco amico” e nella Città Eterna di focolai di questo genere ce ne sono già molti.


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