Caro direttore,
mi onoro di scrivere su Formiche.net perché considero la sua creatura un gioiello prezioso nella bigiotteria dell’informazione nazionale. Anche sulla delicatissima questione delle unioni civili è stata un modello di analisi e di riflessione da incorniciare, che ha dato voce alle opinioni più diverse, anche radicalmente in contrasto tra loro. A dimostrazione, sia detto per inciso, che il cosiddetto “pensiero unico” sul tema è una leggenda metropolitana, frutto più di un pregiudizio (è più facile spezzare un atomo che un pregiudizio, diceva Albert Einstein) che non di una obiettiva valutazione delle molteplici posizioni in campo.
Non le nascondo, tuttavia, che sono rimasto colpito dalla virulenza crescente degli attacchi ospitati negli ultimi giorni sul suo giornale contro il provvedimento in discussione al Senato (che proprio in queste ore sta entrando nel vivo). Alcuni illustrissimi commentatori si sono esercitati nella descrizione di scenari apocalittici, segnati da una sorta di cataclisma etico che starebbe per abbattersi sul nostro Paese.
Anche oggi lo speaker del Family Day, Massimo Gandolfini, nell’intervista a Giovanni Bucchi minaccia una severa punizione nelle urne per Matteo Renzi e per i partiti che voteranno il ddl Cirinnà, mentre blandisce i parlamentari che lo osteggiano con promesse elettorali nello scrutinio amministrativo e nello stesso referendum sulle riforme costituzionali. Neanche la Dc di Amintore Fanfani sul divorzio era arrivata a tanto. Toni da crociata religiosa (viene perfino intimato ai credenti di inchinarsi senza se e senza ma davanti al magistero delle gerarchie ecclesiastiche), che ricordano quelli usati da Luigi Gedda, leader dell’Azione cattolica, nella campagna contro i comunisti del 1948. Il neocatecumenale Gandolfini sarà un uomo pio, ma non mi sembra che si ispiri al valore evangelico della mitezza.
Per quanto mi riguarda, considero la maternità surrogata una schifezza. Tuttavia, in molti Stati esiste, anche se è fonte di un inaccettabile mercimonio (più o meno regolamentato).
E in alcuni Stati del Nord Europa in cui è vietata, come da noi, la stepchild adoption viene comunque riconosciuta. Voglio dire che, qualunque sia il destino del ddl Cirinnà, resta comunque in campo la necessità di una legge che metta ordine nella giungla attuale delle adozioni e dell’istituto dell’affido. Non si può, però, pensare di imitate lo Spartaco di una celebre barzelletta. Qualcuno se la ricorda? Il terribile schiavo trace, arringando i gladiatori ribelli sulla Via Appia, esclamò: “Avanti compagni, verso il Medio Evo!”.
Caro direttore, mi permetto di scherzare anche per gettare un po’ di acqua sul fuoco. Vedo in giro troppi animi sovreccitati, troppi neoguelfi e troppi neoghibellini scontrarsi come ai tempi della lotta per le investiture.
Una dose di sobrietà in più, insomma, non guasterebbe.