Tra i 16 e i 30 miliardi di euro. Questo il valore della partita in corso tra l’Italia e l’Europa sul campo dell’Euribor, il tasso di interesse applicato sul denaro che le banche si prestano a vicenda e in grado di influenzare i tassi di una miriade di prodotti finanziari, a cominciare dai mutui casa. Ebbene, secondo l’Antitrust europea, oggi guidata da Margrethe Vestager, tra il 2005 e il 2008 quel tasso è stato manipolato ad arte da quattro grandi banche internazionali: Barclays, Royal Bank of Scotland, Sociètè Gènèral e Deutsche Bank.
LA TRUFFA MILIARDARIA
Risultato: le famiglie italiane che in quegli anni avevano un mutuo a tasso variabile, quindi influenzati dall’Euribor, hanno pagato interessi non dovuti per circa 30 miliardi di euro, secondo stime Adusbef. Per questo l’Antitrust Ue, nel 2013, ha multato per 1,7 miliardi i quattro istituti. Ma la domanda, però, è un’altra. Se davvero l’Antitrust ha provato la truffa, perché non sono ancora scattate le richieste di risarcimenti ai consumatori?
IL GIALLO DELLA SENTENZA TOP SECRET
Andrea Sorgentone, avvocato abruzzese ma residente in Sardegna, legato all’associazione dei consumatori Sos Utenti, sta combattendo dal 2014 con l’Ue una battaglia per ottenere la sentenza, provata da un lungo carteggio. “Certo che i risarcimenti si possono chiedere, ma senza la pubblicazione della sentenza Antitrust, è molto difficile”, spiega a Formiche.net. A tre anni dalla multa infatti l’Ue non ha ancora reso noto la sentenza di condanna, che svelerebbe i motivi a monte dell’ammenda, facilitando non poco le singole azioni legali. Molto l’Ue vuole evitare che gli istituti vengano travolti da una valanga di ricorsi. Per questo l’avvocato abruzzese sta lavorando a una ricorso alla Corte di Giustizia Ue per chiedere la pubblicazione della sentenza, senza la quale ottenere il dovuto risulterebbe assai arduo. L’Ue sta tergiversando su pressing delle banche che “puntano a ottenere la prescrizione del fatto, gli interessi pagati indebitamente nel 2006 si sono per esempio già prescritti”, aggiunge Sorgentone.
IL PRECEDENTE-SVOLTA DI SASSARI
Dunque, niente sentenza, niente risarcimenti. O forse no. Sorgentone, per il quale i miliardi da restituire sarebbero circa 16, svela a Formiche.net un particolare importante. In queste settimane il legale vicino ai consumatori è infatti impegnato in una causa presso il Tribunale di Sassari, che vede coinvolta da una parte la Bnl, dall’altra un paio di imprenditori locali, che secondo l’accusa avrebbero pagato interessi illegittimi proprio a causa della manipolazione dell’Euribor. “Non è tanto l’ammontare degli interessi a contare, quanto il principio emerso nel corso del dibattimento: il giudice ha accolto la richiesta di una consulenza tecnica al fine di ricalcolare gli interessi sul mutuo in questione, in modo da far emergere la discrasia tra quanto dovuto e quanto effettivamente pagato, provando così le ragioni alla parte attrice”, spiega Sorgentone. Se i numeri non mentono, dice Sorgentone, con il ricalcolo sarà facile risalire ai raggiri subiti dai titolari di mutuo da parte delle banche, senza fare troppi sforzi.
CONSUMATORI PIU’ FORTI CONTRO LE BANCHE
Da un punto di vista legale la cosa ha il suo peso, perché nei fatti potrebbe mettere alle corde le banche coinvolte nello scandalo Euribor. “Innanzitutto credo sia la prima causa in Italia dove viene accolta la richiesta di ricalcolo degli interessi mediante consulenza tecnica”, premette l’avvocato. E poi “da oggi sarà possibile richiedere un ricalcolo degli interessi, al fine di ottenere un risarcimento, anche a una banca fuori dal cartello europeo sanzionato dall’Antitrust, come la Bnl in questo caso. Senza contare che, sempre da oggi il ricalcolo potrà essere chiesto ai giudici senza aspettare che l’Ue fornisca la copia della sentenza, così da poterla esibire in tribunale”. In altre parole, in caso di sospetti di manipolazione dei tassi, i consumatori avranno mani libere nella richiesta di danni alle banche.
LE RIPERCUSSIONI SULLA VERTENZA CON L’UE
Detto ciò, quali saranno gli effetti di tale precedente sulla mancata pubblicazione della sentenza Antitrust? “L’Europa potrebbe ritrovarsi presto obbligata a rendere pubblica la sentenza, visto e considerato che con l’ammissibilità di un ricalcolo la distorsione dei tassi verrebbe fuori da sola”, commenta Sorgentone. Secondo l’avvocato, in conclusione, prima che i singoli consumatori italiani, scoprano da soli quanto hanno indebitamente pagato, facendo partire le richieste di risarcimento, sarà la stessa Ue a tirare fuori dal cassetto la pronuncia dell’Antitrust. Ma se l’Europa alla fine cederà o meno però, rimane un mistero.