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Come prosegue la campagna di odio contro Angelo Panebianco

Il prof. Angelo Panebianco, dopo aver subito delle dure contestazioni da parte dei gruppi antagonisti dell’Ateneo bolognese (che lo accusano di essere un guerrafondaio ed hanno criticato alcuni suoi articoli sul Corriere della Sera), è costretto da tre settimane a fare lezione sotto scorta della Digos. Bologna è una città civile e democratica: così a Panebianco sono arrivati 1.400 attestati pubblici di solidarietà. La lista con i nomi di queste persone è finita su Facebook, su iniziativa di un collettivo di contestatori, con una scritta di un’estrema gravità che riportiamo per esteso per come risulta dalla cronaca de Il Resto del Carlino: “Volete sapere da chi è composta una casta, con baroni, vassalli e baciapile? Eccola qui, coi 1.400 membri del feudo Unibo che si prostrano davanti al signore Panebianco e alle sue ben remunerate teorie della guerra. Questa mattina – continuano gli antagonisti – siamo andati negli uffici di alcuni dei firmatari, a dire che cosa pensiamo di loro e da oggi tutti devono sapere che queste persone hanno uffici e lezioni in cui è possibile andarglielo a dire’’.

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“Non conoscono l’abc della democrazia – commenta Sofia Ventura – ed appartengono a un tipo di cultura, vogliamo chiamarla fascista o stalinista, violenta e illiberale che non contempla il fatto che ci siano opinioni diverse e che tende a demonizzare chi le esprime’’.

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Nel mio piccolo, dopo aver partecipato ad una trasmissione televisiva, ho ricevuto la seguente e mail. Non rendo noto il nome dell’autore perché non sono autorizzato a farlo e mi limito agli aspetti che mi riguardano senza coinvolgere nessun altro: “Ieri sera nel corso della puntata a Di martedì, si è assistito all’ennesimo attacco e provocazione da parte sua nei confronti degli esodati. Non è più accettabile che lei dia libera interpretazione della sua idea senza avere un interlocutore diretto come contraddittorio (…) Quello che è successo ieri sera è di una gravità inaudita. Gli esodati li ha prima insultati e poi sfidati a recarsi sotto casa sua, (domanda: cosa le abbiamo fatto?) (…) si è immediatamente scatenato l’inferno, nei suoi confronti e della trasmissione. Moltissimi si stanno già organizzando per andare sotto casa di chi è a pancia piena e che guadagna migliaia di euro al mese fra pensione e vitalizi, altri per andare sotto gli studi di ‘’La 7’’ martedì prossimo. Anche se se lo meriterebbe, cercheremo di convincere tutti a riflettere e placare gli animi purtroppo molto riscaldati’’. Che cosa dovrei fare? Scusarmi per aver espresso delle opinioni non gradite e ringraziare quanti cercano di “raffreddare’’ il clima nei miei confronti?

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