Impotenza. È questo il titolo dell’ultimo libro di Sergio Talamo edito da L’Erudita. E proprio il titolo, un po’ imbarazzante ma anche seducente, è stato il leitmotiv di molti commenti che si sono susseguiti nel corso della presentazione di martedì 22 Marzo alla Sala Conti di Palazzo Firenze, presso la Società Dante Alighieri.
L’autore, Sergio Talamo, ha riunito persone della politica e dello spettacolo per parlare – e leggere brani – del suo libro. Erano presenti, fra gli altri, Marinella Cozzolino, presidente AISC (Associazione Italiana Sessuologia Clinica) Maria Carmela Leto, direttrice editoriale della Giulio Perrone Editore, l’attrice teatrale Annalisa Canfora e l’ex sindaco di Roma Francesco Rutelli.
Con una lettera, ha fatto sentire le sue considerazioni anche Gianni Letta: “Questo libro parla della generazione di persone nate negli anni ’50, troppe giovani per le rivoluzioni del ’68, di cui sono riuscite solo a respirarne i fumi. L’impotenza di cui si parla è proprio quella a cui state pensando. Il protagonista, Antonio Palmieri, è un uomo che si è sempre sentito onnipotente ma, di colpo, l’attrezzo si inceppa perché la frantumazione dei sogni si è trasferita al corpo – continua Letta – ma, in realtà, quella è una malinconia positiva che fa capire che i sogni, in realtà, non perdono le ali”.
Anche Francesco Rutelli, nel suo intervento, si è soffermato sul titolo: “L’impotenza del libro di Talamo riversa, senza dubbio, anche nel tema incombente della confusione sul sesso delle generazioni di oggi. Ma è anche dimostrazione del doppio labirinto che connette cervello ed emozioni mettendo in mostra dubbi, incertezze e fatiche del protagonista. Ma – si domanda Rutelli – il tema, è autobiografico?”.
Dopo le risate in sala, Leto chiosa: “Si scrive un’autobiografia ma mai una confessione”. Alessandro Barbano, direttore de Il Mattino e moderatore dell’evento, ha conclude: “Allora Talamo è assolto per insufficienza di prove”.
Talamo, insieme con gli altri, se la ride di gusto.
(Foto: Sveva Biocca)