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Russia e Usa alla guerra delle adozioni

Mosca chiede il dialogo nei rapporti con gli Usa ed esorta a non inasprire la “guerra delle liste” che ha visto il Parlamento russo votare il divieto di adozione di orfani russi da parte di cittadini americani, come rappresaglia alle sanzioni introdotte dal Congresso americano per i funzionari russi coinvolti nella morte in carcere a Mosca dell’avvocato Sergey Magnitsky e in violazioni di diritti umani.

L’esortazione russa arriva sulla scia delle reazioni negli Stati Uniti al divieto russo alle adozioni: in particolare, nel fine settimana è scattata una petizione on line per includere anche il presidente russo Vladimir Putin nella cosiddetta “Lista Magnitsky”. Se il Congresso dovesse recepire la richiesta, al capo del Cremlino verrebbe vietato l’ingresso sul territorio americano.

“La guerra delle liste è giocare al rilancio, non è questa la strada che vogliamo seguire”, ha dichiarato oggi il viceministro russo degli Esteri Sergey Ryabkov. “La strada è quella del dialogo”, ha aggiunto.  Il viceministro ha sostenuto che la legge approvata dalla Duma venerdì scorso non riguarda solo le adozioni, ma un argomento ben più ampio, ovvero “le violazioni dei diritti in senso più ampio”.


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