La Grande Metroweb nazionale architettata anni fa dalla Cdp di Franco Bassanini per realizzare la rete di nuova generazione in fibra ottica la costruirà ora in primis Enel. E’ questo il senso “politico” e “sistemico” della conferenza stampa odierna alla presidenza del Consiglio in cui il premier Matteo Renzi ha presentato ed elogiato il piano messo a punto da Enel. Un progetto – quello di Enel Open Fiber – aperto a tutti gli operatori, non solo industriali ma anche finanziari. Ma che fa registrare chiaramente un caloroso appoggio del governo all’azione della società quotata presieduta da Patrizia Grieco e guidata dall’ad, Francesco Starace, e un indiretto rabbuffo per Telecom Italia. Ora spetterà al nuovo amministratore delegato dell’ex monopolista, Flavio Cattaneo, a gestire i rapporti con le authority e l’esecutivo. E magari a parare i contraccolpi anche contabili per la rete fissa in rame di Telecom, destinata secondo gli analisti a perdere di valore con l’accelerazione della fibra ottica impressa da Enel con il gioioso avallo del premier Renzi. A livello istituzionale c’è anche un altro dossier su cui non si spengono i riflettori: quello di Telecom Italia Sparkle, la controllata del gruppo presieduto da Giuseppe Recchi considerata strategica perché veicola dati sensibili attraverso 500 mila chilometri di cavi in fibra ottica che s’intrecciano nel Mediterraneo e che attraversano pure l’Oceano Atlantico e quello Indiano. Gli addetti ai lavori s’interrogano sugli effetti dell’avanzata dei francesi di Vivendi nell’azionariato di Telecom, che ha portato tra l’altro già al defenestramento dell’ex ad Marco Patuano, proprio sulla controllata Sparkle. Anche perché Vivendi indirettamente è parte di un mega data center a Marsiglia che è ritenuto concorrente con quelli gestiti da Sparkle (su questo argomento Formiche.net tornerà domani con un altro articolo).
Ecco quello che si è detto nel corso della conferenza stampa alla presidenza del Consiglio con un gongolante e a tratti ridanciano premier (come si può vedere da queste foto). Mentre da Telecom Italia trapela i primi sbuffi per l’iniziativa di Enel. Il gruppo presieduto da Recchi e guidato da Cattaneo non esclude di ingaggiare una diatriba anche con Bruxelles per far luce su eventuale utilizzo di fondi dalle bollette per la sostituzione dei contatori elettrici ai fini della fibra ottica fino a pensare di rivedere i rapporti con il gruppo guidato da Starace per le forniture di energia.
GLI SLOGAN DI RENZI
Missione “banda larga ovunque”. Matteo Renzi ha usato poche parole, e tanti slogan, per sintetizzare il progetto per la banda ultra larga presentato oggi a Palazzo Chigi alla presenza dei vertici di Enel e dei sindaci delle 5 città in cui per prima partirà il progetto capitanato dal gruppo guidato dall’ad, Francesco Starace: Perugia, Bari, Catania, Cagliari e Venezia, 5 sindaci che “del tutto casualmente sono espressione di colori politici diversi”, ha sottolineato Renzi insieme ai vertici di Enel e di Vodafone Italia.
Il compito del nostro governo? “Far accadere le cose”, ha affermato il premier tornando sulle polemiche di questi giorni sul tema grandi opere: “Il nostro Paese ha tutto per essere leader nel mondo, l’unico problema che possiamo avere è non sbloccare le centinaia di opere pubbliche e private che dobbiamo rimettere in moto”. Simbolo della ripartenza immaginata da Renzi sono proprio le infrastrutture: “Va bene fare le scuole, le strade, la bonifica di Bagnoli”, ma per “immagine l’Italia dei prossimi 20 anni bisogna puntare sulla banda larga”.
COSA C’ENTRA ENEL
Starace ha smesso di occuparsi di energia? “Enel è leader mondiale sulle rinnovabili, ma è all’avanguardia anche per la tecnologia. Questa tecnologia (quella dei contatori intelligenti, ndr) offre una possibilità in più per la banda larga”, ha sottolineato il premier continuando a tessere le lodi della società di Starace sulla linea dei suoi più recenti interventi: “Non posso che rinnovare il mio entusiasta appoggio al management di Enel per quello che stanno facendo sull’energia”, in particolare sulle rinnovabili con Enel Green Power.
“E’ arrivato il futuro, è arrivato anche in Italia”, ha proseguito il premier ricordando gli obiettivi fissati per il 2020, ovvero la copertura del 100% del territorio italiano con una connessione a 30 Mbps e il 50% a 50 Mbps, per raggiungere i quali è stato “approntato un progetto strategico, c’è un fondo dello Stato da 4,9 miliardi di risorse previste dalle delibere Cipe”, ha spiegato Renzi, sottolineando che “quando porti la banda larga cambia tutto: le aziende non chiedono più quanto è distante il casello autostradale, ma come è la connessione”.
LA BACCHETTATA A TELECOM
Due parole d’obbligo per giustificare l’assenza dell’ex monopolista Telecom Italia: “Voglio mettere a tacere le polemiche rispetto al rapporto con altri: noi presentiamo il progetto di Enel perché è un progetto molto innovativo e perché dimostra che le opere pubbliche sulle quali noi stiamo lavorando, pubbliche e private, sono la nostra cifra costitutiva”, ha detto Renzi. “Siamo qui di fianco ad Enel per realizzare le cose che per anni non si sono fatte. Siamo sempre pronti a dare una mano alle imprese che vogliono dare una mano all’Italia. Quindi siamo pronti a presentare anche altri progetti con le stesse caratteristiche promossi da altri competitor rispetto a quelli presenti in sala”.
Per le aree a fallimento di mercato bisognerà attendere ancora: “Il 29 aprile, insieme ad un grande evento centrato su Pisa per i 30 anni di internet, saranno messe a gara le aree in cui il mercato va incentivato ad operare”, ha spiegato il presidente del Consiglio.
I PIANI DI STARACE
Il progetto di Enel per la banda ultra larga nasce da un’illuminazione sfociata nel lancio di Enel Open Fiber, la società guidata da Tommaso Pompei (ex Wind) che realizzerà la rete in fibra ottica. A raccontare tutto l’excursus che ha portato la società elettrica a stringere accordi commerciali con Wind e Vodafone per la fornitura dei servizi è stato in conferenza stampa Francesco Starace: “La rete elettrica ha una capillarità superiore a quella di un operatore telefonico ed ha dei costi inferiori”, ha ribadito l’ad di Enel tralasciando questa volta i particolari illustrati in una recente audizione in Parlamento, ovvero che “la realizzazione della rete da parte di Enel Open Fiber prevede un risparmio di costi nell’ordine del 30-40%”, il fatto che “le cabine elettriche sono più vicine alle abitazioni rispetto agli armadi della linea telefonica” e che quindi “la rete di tlc può raggiungere 21 milioni di clienti finali, quella elettrica arriva a 32 milioni”.
IL PARERE DI TELECOM
Non è d’accordo Telecom: “Avrà forse un vantaggio di costo, ma la nostra rete di accesso è molto più diffusa della loro e la nostra struttura molto più capillare”, ha detto negli scorsi giorni Roberto Opilio, direttore della funzione Technology di Telecom a La Stampa. Ecco perché: “Enel – secondo il top manager del gruppo ora capitanato da Flavio Cattaneo – copre l’85% del Paese, perché diverse città non le serve, noi il 100%. Loro dichiarano di arrivare a casa del cliente con i contatori nel 40% dei casi, ma spesso si trovano sul balcone o in giardino. Telecom invece arriva davvero fin dentro le case con la borchia telefonica. E poi: noi possiamo contare su 5,5 milioni di box, Enel ha solo un milione di cassette di bassa tensione”, ha spiegato il manager sottolineando che “da un punto di vista tecnico da tre anni abbiamo accordi con Enel per scambiarci infrastruttura. Se ora Enel crea una società per sviluppare una fibra alternativa a Telecom, vuol dire che diventerà un competitor”.
COSA PREVEDE
“Poseremo i cavi fino alle case e alla aziende, ma non ci pagano per gli scavi, ci ripagheremo vendendo servizi agli operatori telefonici. Gestiremo anche la manutenzione della rete. Partiamo con Venezia, Perugia, Cagliari, Catania, Bari, ma altre città sono già pronte a partire. 224 città, non è un numero cabalistico ma l’elenco delle città dove è presente la rete elettrica”, ha detto oggi Starace in conferenza stampa.
IL DIALOGO CON GLI OPERATORI
“Stiamo dialogando con tutti, siamo aperti a tutti, anche a Telecom, anzi sarebbe fantastico se anche Telecom volesse partecipare”, ha detto l’ad di Enel, Metroweb inclusa: “Stiamo parlando con Metroweb. Quello che stiamo proponendo è una grande Metroweb, quello che hanno fatto a Milano lo vorremmo fare in tutta Italia”, ha detto Starace presentando a Palazzo Chigi il piano Enel Open Fiber. I partner finanziari di Enel Open Fiber saranno selezionati “dopo l’estate”, ha annunciato: “Abbiamo ricevuto parecchie manifestazioni d’interesse, non solo Cdp, è presto per dirlo. La selezione dei partner finanziari partirà dopo l’estate”.
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