A dicembre 2008, Edward Lin – un tenente comandante di marina (equivalente del nostro capitano di corvetta), originario di Taiwan, ma emigrato negli Stati Uniti con la famiglia all’età di 14 anni – veniva chiamato a pronunciare un discorso in occasione della cerimonia di naturalizzazione che avrebbe permesso a lui e ad altri suoi colleghi di acquisire la cittadinanza americana. “Ho sempre sognato di venire in America, la terra promessa […] Sono cresciuto con la convinzione che tutte le strade in America portassero a Disneyland”, disse secondo il Washington Post. “Qualsiasi siano le motivazioni, economiche, politiche, sociali o religiose, io so che avete scelto di diventare cittadini degli Stati Uniti d’America per migliorare la qualità della vostra vita e di quella della vostra famiglia”, aggiunse secondo The Daily Beast.
Oggi, però, quello che sembrava essere l’ennesimo coronamento del sogno americano non prevede più un lieto fine, ma solo un triste epilogo. Sulla testa di Edward Lin, infatti, pendono diversi capi d’accusa, tra cui quello di spionaggio, e c’è il rischio che il tenente di marina finisca davanti la corte marziale.
DA TAIWAN AGLI STATES
In un’intervista rilasciata a una testata ufficiale della marina, Lin ha affermato che, arrivato in America all’età di 14 anni, al momento di iscriversi a scuola, poiché il suo nome era troppo lungo – ben 20 caratteri cinesi – decise di darsi l’unico nome americano che all’epoca conosceva: Eddy, scrive The Daily Beast.
Arruolatosi in Marina nel 1999, a maggio 2002 Lin fu promosso a Naval Flight Office, un incarico specializzato in armamenti aerei e sistemi di protezione antiaerea. The Washington Post scrive che da dicembre 2010 a febbraio 2012 Lin ha studiato presso il Naval War College di Newport, per poi ricoprire, da febbraio 2012 a novembre 2013, ruoli di carattere amministrativo a Washington.
Prima che Lin finisse nell’occhio del ciclone, l’ultimo incarico affidatogli, è stato quello di membro dello Special Patrol Squadron 2, presso la Baia di Kaneohe, Hawaii. Si tratta di un’unità aerea della marina a stelle e strisce, incaricata di localizzare sottomarini nemici e condurre operazioni di perlustrazione e di raccolta di informazioni nell’area del Pacifico. La natura dell’incarico ha permesso al tenente di accedere a informazioni classificate, ottenute tramite l’analisi di comunicazioni, segnali e strumentazioni straniere.
LE ACCUSE
Al momento Lin è coinvolto in un “raro caso di spionaggio”, scrive The Washington Post. “Un vero passo falso per un tenente comandante che ha servito in uno dei più prestigiosi reparti dell’aviazione navale”, prosegue il quotidiano. I capi di accusa formulati a suo carico comprendono il reato di spionaggio e di tentato spionaggio. Lin è accusato di aver comunicato informazioni classificate e c’è ragione di credere – riporta il Washington Post – “che tali informazioni siano state usate a vantaggio di un paese straniero”.
Inoltre, il tenente comandante è accusato anche di aver commesso adulterio – un reato in ambito militare, specifica il New York Times – per aver intrattenuto rapporti con una prostituta e di aver mentito circa le destinazioni dei suoi viaggi all’estero. “Fonti ufficiali non specificano se le informazioni divulgate da Lin siano state passate a ufficiali taiwanesi o cinesi, ma il tenente comandante Lin […] è accusato di aver comunicato informazioni segrete sapendo che sarebbero state usate da un governo straniero”, prosegue il quotidiano.
Oltreoceano l’accusa di spionaggio è una faccenda seria, a tal punto da essere punita con la morte. In America, tuttavia, l’ultima volta che la pena capitale è stata applicata per punire un simile reato risale al 1953, quando i coniugi Julius e Ethel Rosenberg furono condannati per aver passato al nemico sovietico informazioni riservate sull’atomica.
I PROCEDIMENTI GIUDIZIARI
È oramai un anno che la Marina indaga su uno dei suoi uomini, un cittadino naturalizzato americano, finito sotto la lente degli investigatori per aver fornito informazioni segrete alla Cina e a Taiwan, scrive il New York Times. Inizialmente, però, il nome del tenente Edwerd Lin non figurava nelle indagini. I primi a dare la notizia sono stati quelli di USNI news e, a quel punto, le autorità competenti americane non hanno potuto fare altro che confermare la versione dei fatti.
Al ministero della Difesa hanno cominciato a insospettirsi quando Lin, in seguito a un viaggio di natura personale, ha mentito circa la destinazione. Si crede che durante il viaggio Lin si sia incontrato con qualcuno a Taiwan e gli abbia fornito informazioni riservate. In seguito, membri della Marina hanno fatto alcune domande ai compagni di Lin e questi hanno risposto confermando che il comportamento del tenente comandante aveva destato sospetti, riporta The Daily Beast.
Il New York Times, invece, scrive che secondo investigatori della Marina, Lin avrebbe fornito informazioni riservate a un’amante cinese.
Arrestato a settembre, negli ultimi mesi Lin è stato detenuto a Chesapeake, in Virginia, in una prigione militare. Venerdì scorso il tenente comandante è stato ascoltato in occasione del cosiddetto Article 32, l’equivalente militare di un’udienza preliminare, scrive The Daily Beast. Un tribunale militare avrà dieci giorni di tempo per sollecitare il comandante Phill Davis, a capo delle Fleet Forces, a decidere se perseguire l’imputato di fronte a corte marziale o meno, prosegue il sito web di informazione.
La decisione ultima, dunque, spetta al comandante Davis. A tal proposito, due fonti che hanno preferito rimanere anonime, hanno assicurato che data la gravità dei capi di accusa è molto probabile che il caso sarà portato di fronte alla corte marziale, riporta The Daily Beast.
LE PAROLE DELLA SORELLA
La sorella di Lin, in una breve conversazione telefonica con The Daily Beast, ha perorato la causa del fratello, sottolineando la sua innocenza. “Tutto quello che posso dire è che lui è un americano fiero e patriottico che non tradirebbe mai il suo paese. Eddy non farebbe mai nulla di tutto quello di cui è accusato”.
La sorella dell’imputato ha anche detto che Lin è rappresentato da un avvocato, ma che lei non ne fornirà il nome fin quando Eddy non sarà pronto a parlare con i media. Anche un portavoce della Marina ha confermato che Lin è rappresentato da un legale, tuttavia, nemmeno in questo caso l’identità è stata svelata.