I dati messi in evidenza dal giornale l’Avvenire riguardo all’ipotesi di super-mortalità nell’area di estrazione di petrolio in Basilicata, in particolare nel comune di Corleto Perticara, sono così allarmanti che ho smesso per un attimo i panni del senatore e mi sono rimesso a fare il mio mestiere di statistico e demografo.
Secondo l’Istat nel 2012-14 a Corleto Perticara sono stati cancellati dall’anagrafe per morte 128 cittadini. Il tasso di mortalità medio del triennio è del 16,6 per mille, il 55% in più rispetto al 10,7 per mille della provincia di Potenza. Tuttavia, gran parte di questa differenza è dovuta semplicemente a una popolazione più anziana: a Corleto gli ultrasettantenni sono il 21% della popolazione totale, contro il 16% della provincia di Potenza. Questa differenza può sembrare piccola, ma da sola spiega il 62% dell’eccesso di mortalità di Corleto rispetto alla media provinciale.
Applicando le normali tecniche di standardizzazione indiretta, nel triennio in esame l’eccesso di mortalità di Corleto rispetto alla provincia di Potenza è solo del 22%, una differenza ai limiti della significatività statistica, a causa dei piccoli numeri di Corleto.
Più in generale, prima di generare allarmi su questi temi è necessario disporre di studi approfonditi, altrimenti si prendono lucciole per lanterne, e lanterne per lucciole: solo analisi approfondite delle storie sanitarie individuali delle persone coinvolte possono portare a risultati di una qualche solidità.
Certamente, non mi sembra utile “sparare” numeri che rischiano di generare solo allarmi, senza contribuire a migliorare il controllo sulla salute pubblica.
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