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Perché elogio la berlusconata capitale di Silvio Berlusconi

Roma: colpo di scena. L’ex Cav “svolta’’ su Alfio Marchini (con Guido Bertolaso accovacciato sul sidecar). Silvio Berlusconi non è quello di una volta, il passo è incerto, la mano non è più ferma, il pensiero è oscillante, la vista traballa. Il maquillage è sempre più laborioso. Ma alla fine, in quell’area politica, resta, anche adesso, “il miglior fico del bigoncio’’. I “lepenisti’’ italiani, i fan di Donald Trump, sono invitati a ripassare. Oggi gli uffici sono chiusi. Per fortuna che Silvio c’è (ancora). Così gli italiani che lo desiderano, possono schierarsi con il centro destra senza provare vergogna.

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Silvio Berlusconi è di nuovo “disceso in campo’’. Vent’anni fa contro i comunisti; adesso contro i populisti.

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Alla fine per Guido Bertolaso è venuto il momento di pronunciare quella famosa battuta di Groucho Marx, rilanciata da Woody Allen: “Non mi iscriverei mai ad un club che accettasse tra i suoi soci delle persone come me’’.

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1° Maggio 2016. “Su raduniamoci, compagni, scendiamo tutti per le strade/ uniti fummo vittoriosi e uniti oggi combattiam/ Conquisteremo finalmente i diritti sacrosanti che spettano al lavor/ E se vedrà la nostra unione, la nostra forte azione il padrone cederà”. (Canzone popolare)

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“Così come esistono elefanti in cattività, forti ma prigionieri; così come esistono rondini libere che volano nel cielo, piccole e deboli ma libere, esistono pure nella storia del movimento sindacale grandi organizzazioni che autonome e libere in realtà non sono, mentre esistono talvolta piccole organizzazioni sindacali che si sforzano di realizzare una loro reale autonomia”.  (Luciano Lama Intervento al VI Congresso della Cgil, 1965)

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