Skip to main content

È davvero utile rottamare i voucher?

Susanna Camusso, Cgil

Nell’incontro tra governo e sindacati, questi ultimi hanno posto il problema dei voucher, a loro avviso nuova fonte di precarietà. Da quando sono in vigore le norme che ne hanno esteso l’utilizzo fino al primo trimestre dell’anno in corso, sono stati venduti 300 milioni di voucher e quindi, attraverso questo bonus, sono stati erogati 3 miliardi di euro (di cui 750 milioni a copertura di oneri sociali e dei relativi costi).

I NUMERI

Alla fine del 2015 ben 2,38 miliardi erano stati incassati (1,7 miliardi al netto). I prestatori retribuiti con i voucher, nel 2015, sono stati circa 1,4 milioni di cui più del 54% di età inferiore ai 35 anni. Le donne sono state in numero maggiore degli uomini, ma la differenza è modesta. L’importo annuo riscosso tramite questa forma di pagamento rimane, generalmente, all’interno dei limiti di legge previsti per il lavoro accessorio.

LE DOMANDE

Tutto ciò premesso ci sarà certo qualcuno che si prenderà la briga di calcolare quante unità di lavoro a tempo pieno corrisponderebbero ai milioni di ore vendute e riscosse tramite voucher. A nostro avviso, però, la domanda vera da porsi dovrebbe essere un’altra: quante di queste ore (con relativo ammontare retributivo) sarebbe restate nascoste nel ‘’sommerso’’ se non si fosse individuato, per talune tipologie di lavoro riscontrabili in parecchi  settori,  uno strumento flessibile come il voucher?

(QUI LE PUNTURE DI SPILLO DI GIULIANO CAZZOLA)

×

Iscriviti alla newsletter