E’ stato un Mario Monti a tutto campo, quello che ha affrontato l’intervista a Uno Mattina su Rai Uno. Ha criticato l’ala sinistra, sindacale e politica, del Pd. Ha bacchettato il settarismo del Pdl ispirato da Renato Brunetta. E ha spiegato la sua salita in politica. Ecco i principali passi dell’intervista.
La zavorra che appesantisce il Pd
Secondo il premier per fare le riforme i partiti devono tagliare al loro interno le ali estreme. “Credo che tagliare le ali è in genere una brutta espressione, ma se per ali intendiamo le estreme credo sia una buona cosa. Ho constatato in questa esperienza di governo, lo dico con rispetto – ha precisato – che coloro che hanno impedito alle riforme del lavoro di andare più avanti sono stati da una parte coloro che sono nel blocco tradizionale della sinistra, Cgil, Fiom dal punto vista sindacale, Vendola e Fassina dal punto di vista politico. Questo per Bersani è un vero problema” che secondo Monti “dovrebbe silenziare un po’ questa parte che considero conservatrice del suo movimento”.
Il settarismo brunettiano del Pdl
Attacchi anche al partito berlusconiano: “Le posizioni nel Pdl hanno impedito riforme per iniettare più mercato nel mondo delle professioni. Dal punto di vista economico generale l’onorevole Brunetta sta portando, con l’autorevolezza del professore di una certa statura accademica” il suo partito verso “posizioni estreme e settarie. Dentro il Pdl c’è una certa vicinanza agli ordini professionali delle farmacie, delle altre professioni e questo ha impedito di portare avanti le liberalizzazioni”.
Il rapporto con Bersani
“E’ possibile un Monti bis? C’è qualche giorno per pensarci, spero che Bersani convinca ma non vinca. Ci sono molte cose che possono avvenire fino ad allora”.
La disfida con Berlusconi
Il premier ha commentato anche i nuovi attacchi di Silvio Berlusconi che ieri lo aveva giudicato “poco credibile”: “Se il presidente Berlusconi ritiene che io sia poco credibile sono poco credibile – ha detto Monti – Rispetto il suo giudizio che non è l’unico che esiste su di me”. Berlusconi ha già “dimostrato una certa volatilità di giudizio sulle vicende umane e politiche”.
Tra Palazzo Chigi e Quirinale
Monti è poi tornato a parlare della sua decisione di candidarsi, dovuta alla spinta della “gente comune”. “Io – ha raccontato il premier – non avevo nessunissima intenzione di continuare un’esperienza politica. Sarebbe stato molto più in linea con la mia natura stare tranquillamente nella posizione di senatore a vita ed eventualmente essere disponibile per gli incarichi che si fossero profilati. Ma mi sono posto un caso di coscienza, sollecitato da moltissima gente, gente normale, gente comune, modesta che ci ha detto ‘andate avanti’. Mi sono chiesto – ha continuato – posso nel mio piccolo contribuire di più ad avviare l’Italia verso un destino da Paese moderno da una collocazione istituzionale prestigiosa (allusione al Quirinale cui aveva fatto riferimento l’intervistatore, ndr) oppure rimboccandomi le maniche e portando in campo le energie che ci sono nel Paese ma che finora hanno guardato la politica con disprezzo e distanza? Allora ho pensato, meglio scendere dalle mie altezze e salire in politica puntando sul rinnovamento”.
Il tassator cortese
E l’unica ragione per la quale vorrebbe continuare a governare è rappresentata dal desiderio di “far vedere che nel mio volto non c’è la cattiveria del tassatore. Per il bene degli italiani ho dovuto fare anche quello”, ha sottolineato Monti, ma “ci sono anche molte cose di carattere sociale da fare e ne abbiamo posto le basi”, ha affermato.
Il nodo liste
Infine, sulle liste che si presenteranno alle elezioni, il professore conferma che ci sarà una lista “unica al Senato”, mentre “alla Camera dipende dalle ultime interpretazioni della legge, cosa che sarà definita nei prossimi giorni. Il mio nome non sarà quello di una persona che prende l’iniziativa per diventare presidente del Consiglio. Non ci sarà una lista ‘Monti presidente’ ma rappresenterà un movimento di cittadini, di organizzazioni della società civile e del volontariato per coinvolgere me, e ci sono riusciti, e per fare insieme qualcosa per Italia. Sarà, quindi qualcosa tipo ‘con Monti per l’Italia’”.