Brescia ieri è stata il luogo dell’ennesima contrapposizione tra sindacati e Federmeccanica rispetto alla questione del contratto nazionale dei metalmeccanici che risulta scaduto dalla fine dell’anno scorso. Un corteo con centinaia di lavoratori è partito da via Garibaldi e prima di mezzogiorno è giunto in piazza della Loggia dove si sono tenuti i comizi dei segretari generali di Fim, Fiom, Uilm, Marco Bentivogli, Maurizio Landini, Rocco Palombella.
Nel pomeriggio, nel Teatro Grande, si è tenuta l’Assemblea generale di Federmeccanica, incentrata sul tema del “Rinnovamento”, caratterizzata dagli interventi dei presidenti degli imprenditori metalmeccanici e di Confindustria, Fabio Storchi e Vincenzo Boccia, con i leader sindacali seduti in platea.
BENTIVOGLI CONTRO L’OLTRANSISMO IMPRENDITORIALE
Nella piazza bresciana, Marco Bentivogli si è scagliato contro l’oltranzismo che nega un vero negoziato e blocca da otto mesi la categoria. “Siamo venuti a trovarvi – ha detto il sindacalista riferendosi agli industriali metalmeccanici – per spiegare tutto il nostro dissenso; altro che rinnovamento, state mostrando quanto di più vecchio c’è nelle relazioni industriali”. Secondo il leader della Fim, rispetto al livello delle retribuzioni in Europa, solo in Italia e a Cipro diminuiscono i salari: “Provateci voi – ha sottolineato alla controparte di Federmeccanica e Assistal -a campare con 1.200 euro al mese, mantenendo la famiglia e e pagando il mutuo. Gli imprenditori hanno perso denaro e imprese; i metalmeccanici non hanno più 300mila posti di lavoro e hanno dimezzato i salari. Non firmeremo mai un contratto che difende il potere di acquisto dei salari per solo il 5% dei lavoratori e che fa diventare il nostro Contratto Nazionale un contrattino e non rafforza la contrattazione in azienda e nel territorio.
LANDINI E L’IMPORTANZA DELLA CONTRATTAZIONE NAZIONALE
Maurizio Landini ha ricordato che i metalmeccanici, con lo sciopero odierno di otto ore, chiedono il rinnovo del contratto: “Senza contratto nazionale – ha ribadito – non ci sono più diritti minimi per nessuno. E se passa questa cosa non solo la contrattazione aziendale non è più aggiuntiva, ma in ogni azienda si creano le condizioni per mettere in competizione i lavoratori tra loro. I sindacati hanno fatto le loro proposte ma Federmeccanica resta ferma alle posizioni del dicembre scorso. Non ci prenderanno per stanchezza”.
PALOMBELLA E LA NECESSITA’ DI AUMENTI PER TUTTI
Determinato sulla continuazione della mobilitazione sindacale, Rocco Palombella: “Andiamo avanti – ha affermato – affinché gli imprenditori metalmeccanici modifichino la proposta contrattuale che ci hanno presentato, impossibile da accettare. L’espressione pubblica del nostro dissenso in questa fase è l’essenza della democrazia. Il contratto nazionale va rinnovato con aumenti rivolti a tutti i lavoratori metalmeccanici che hanno diritto di ricevere il recupero dell’inflazione registrata attraverso il primo livello contrattuale. Finché non sarà così, il conflitto tra noi e Federmeccanica ed Assistal continuerà imperterrito. Dalla controparte ci dividono questioni di merito, ma soprattutto il divario si basa sulla questione del modello contrattuale. La proposta formulata da Federmeccanica e Assistal sul salario, non riconosce al 95% dei lavoratori alcun aumento, rendendo così inutile e residuale il Contratto nazionale. Crediamo fermamente nel Contratto nazionale quale strumento per garantire il potere d’acquisto del salario per tutte le persone che lavorano nelle imprese metalmeccaniche”.
STORCHI STIGMATIZZA LA CONFLITTUALITA’
Ma Federmeccanica, sempre nel pomeriggio di ieri, non ha dato segnali di cambiamento rispetto all’orientamento sconosciuto. “Invito i rappresentanti sindacali – ha detto Fabio Storchi dal palco del Teatro Grande – ad abbandonare la conflittualità che danneggia tutti, lavoratori e imprese, per riprendere la strada del dialogo, su nuove basi, andando oltre le liturgie e le ritualità superate. Non temiamo le divergenze perché consideriamo il confronto come l’unica via per il raggiungere il miglior accordo possibile. Il nostro obiettivo non è quello di creare modelli contrattuali astratti, ma puntare ad un nuovo modo di agire, molto pragmatico, per affrontare i problemi reali delle imprese e delle persone, a cui dobbiamo dare risposte concrete. I metalmeccanici siano essi imprenditori o lavoratori hanno la possibilità di aprire una nuova strada. I rischi devono essere condivisi: consapevolmente e contrattualmente”, ha proseguito. Per queste ragioni abbiamo elaborato un impianto contrattuale su due livelli, fra loro complementari, che realizzi un rapporto più avanzato ed equilibrato tra parte fissa e parte variabile della retribuzione, collegata ai risultati. Una soluzione nella quale il Contratto nazionale resta il cardine di riferimento, con funzioni di tutela e garanzia sui diritti fondamentali, lasciando spazio ai contratti aziendali, che devono essere legati sempre più al reale andamento aziendale e all’effettiva produzione di valore”.
IL SOSTEGNO DI BOCCIA A FEDERMECCANICA
Ancora una volta il leader di Confindustria, Vincenzo Boccia, nel suo intervento conclusivo ha sostanzialmente preso una posizione di non interferenza nella trattativa tra sindacati e Federmeccanica-Assistal, assicurando, però, sostegno alla piattaforma delle imprese di settore guidate da Storchi. Boccia ha in più occasioni affermato che la soluzione contrattuale sta nel “costruire relazioni industriali all’insegna dello scambio tra salario e produttività. Che non significa salari bassi, ma che aumentano in relazione alla produttività”. È bene ricordare che il numero uno degli industriali incontrerà il 29 luglio i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil per fare il punto sugli incontri tecnici tra le rispettive parti (che si svolgeranno durante il mese in corso) sui temi della rappresentanza e della rappresentatività, delle politiche attive e passive del lavoro, della contrattazione, del welfare e della bilateralità.
IL 12 LUGLIO ATTIVO DI CGIL, CISL E UIL AL “MASSIMO” DI ROMA
Susanna Camusso, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo il 12 luglio parleranno all’Attivo di Cgil, Cisl e Uil, convocato presso l’Auditorium del Massimo all’Eur e a cui prenderanno parte circa un migliaio di quadri sindacali, dove verrà evidenziata la necessità di rinnovare tutti i contratti per i quali sono aperti o stanno per avviarsi i relativi tavoli di categoria. Infatti, non c’è solo il contratto nazionale dei metalmeccanici da fare per più di un milione e mezzo di lavoratori interessati: esistono altri cinquanta Ccnl che attendono il rinnovo. In totale sono otto milioni i dipendenti che aspettano il contratto e, di questi, circa tre milioni sono addetti pubblici.
IL PIL IN CALO SECONDO CONFINDUSTRIA
Ieri mattina Vincenzo Boccia aveva presenziato anche alla presentazione dei dati del Centro studi Confindustria che per effetto della Brexit ha rivisto la previsione della crescita del Pil nel biennio 2016-17 al ribasso di quasi il 50%. Rispetto alla previsioni di dicembre 2015 che erano per un +1,4% nel 2016 e +1,3% nel 2017, ora si stima un +0,8% nel 2016 e +0,6% nel 2017. L’impatto della Brexit, secondo il CsC, è quantificabile in un decimo di punto quest’anno e in cinque decimi il prossimo. Dopo il +0,8% del 2015, il Pil italiano avrà ancora il segno più grazie a “politiche monetarie accomodanti, prezzi bassi delle materie prime ed euro debole”, cui si aggiungono “le riforme a sostegno della crescita e la politica di bilancio meno restrittiva”. Per contro, “agiscono da freno le conseguenze della decisione del Regno Unito di uscire dall’Unione europea”, sia quelle direttamente legate allo scambio con l’economia britannica che quelle indirette dettate dall’incertezza
Riguardo le altre previsioni, i consumi delle famiglie saliranno dell’1,2% nel 2016 rispetto al 2015 e dello 0,7% nel 2017. Gli investimenti fissi lordi saliranno dell’1,9% e dell’1,3%, con nel dettaglio quelli in macchinari e mezzi di trasporto +3% nel 2016 e +1,8% nel 2017, mentre quelli per costruzioni +0,7% nel 2016 e +0,6% nel 2017. Le esportazioni di beni e servizi saliranno dell’1,4% nel 2016 e del 2,5% nel 2017, quando le importazioni, sempre di beni e servizi, saliranno del 2,4% e del 3,2%. L’inflazione sarà piatta nell’anno in corso e salirà dello 0,6% nel 2017.
LA STAGIONE DELLA CORRESPONSABILITA’
Anche rispetto a questo difficile quadro di prospettiva, alla platea di Federmeccanica Boccia ha evidenziato l’esigenza della corresponsabilità: “Senza un buon accordo sui contratti – ha detto – porteremo alla paralisi il sistema industriale” e, quindi, “apriamo una nuova stagione con i sindacati e dimostriamo di saper scrivere le regole in autonomia, senza la politica”. Ma per farlo, la vertenza del contratto dei metalmeccanici dovrà essere risolta.
GLI “SHERPA” AL LAVORO
Parole importanti pronunciate proprio nel giorno della prova muscolare tra metalmeccanici avvenuta nella città lombarda denominata “Leonessa d’Italia” per i famosi dieci giorni di resistenza agli austriaci durante il Risorgimento Italiano. Gli “sherpa” dei sindacati e di Federmeccanica, quindi, sarebbero già al lavoro per tentare un riavvicinamento tra gli eserciti sui due fronti in conflitto.
Dalla prossima settimana ogni giorno potrebbe essere buono per provare a dare inizio ad un risorgimento metalmeccanico dopo più di otto mesi di vane trattative.