La sentenza della Consulta sul contributo di solidarietà a carico delle pensioni più elevate, a partire da 90mila euro lordi l’anno, è corretta e conferma un orientamento giurisprudenziale consolidato della Corte in questa materia. Non è, infatti, la prima volta che vengono varati (lo hanno fatto, magari in forme diverse, governi di centro sinistra e di centro destra) provvedimenti solidaristici di questo tipo, dai quali si ricavano risorse pressoché simboliche, ma che contribuiscono ad inviare segnali di equità. La Consulta, però, ha ribadito i principi e i criteri a cui devono corrispondere tali misure: la proporzionalità, la ragionevolezza e – soprattutto – la temporaneità. Il provvedimento – aggiustato dal Governo Letta – è stato ritenuto rispettoso di questi principi. Il che significa – d’altro canto – che non sarebbero ammissibili tagli di natura strutturale e permanente come propongono tanti demagoghi in doppiopetto in circolazione nei talk show, facendo il verso ai corifei di regime.
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Nel Programma del Partito Nazionale Fascista del 1922 nei ‘’Capisaldi di politica estera’’ stava scritto che ‘’il Fascismo non crede alla vitalità e ai principi che ispirano la c.d. Società delle Nazione (l’istituzione internazionale che venne creata dopo l’ ‘’inutile strage’’ della Grande Guerra allo scopo di affermare e mantenere un ordinamento di pace tra le Nazioni, ndr) in quanto non tutte le Nazioni vi sono rappresentate e quelle che lo sono non vi si trovano su di un piede eguaglianza (ovviamente il riferimento era rivolto al dominio delle ‘’demoplutocrazie’’, ndr). Mutatis mutandis, valutazioni siffatte sono ancora presenti in talune forze politiche nei confronti dei nuovi organismi internazionali creati nel Vecchio Continente, proprio per evitare il ripetersi di tragiche esperienze.
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Silvio Berlusconi ha lasciato la clinica dove è stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico. Stanco e provato il vecchio leone è pronto a ruggire ancora.
