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Perché contesto qualche numeretto sparato da Tito Boeri sulle pensioni

Tito Boeri, nel presentare il Rapporto sociale dell’Inps, non ha resistito alla tentazione di avvalersi dei dati statistici per sostenere le proprie tesi e magari spezzare una lancia a favore delle proposte che da tempo ha avanzato (nel silenzio del governo) più come autorevole studioso che nel ruolo di importante civil servant. Poi, naturalmente i media hanno svolto il loro compito consueto di guardare l’erba dalla parte delle radici e si sono precipitati a sottolineare che il 38% dei pensionati vive con meno di mille euro al mese (e quindi in condizione di povertà). D’altro canto, Boeri non si è sforzato minimamente nel fornire una rappresentazione più corretta della realtà. Per esempio: quanti di questi pensionati vivono in nuclei familiari insieme ad altre persone in quiescenza e perciò titolari di un altro assegno, magari più robusto? E quante di queste famiglie abitano nell’appartamento di cui sono proprietari? La vita è difficile per molte persone, compresi i pensionati; ma è molto più complicato ‘’sbarcare il lunario’’ per una famiglia monoreddito con figli a carico e che, per di più, paga l’affitto.

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Purtroppo ci sono più bambini poveri che anziani poveri (anche se, in valori assoluti, i bambini sono pochi e gli anziani tanti).

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Qualcuno penserà che il sottoscritto lo faccia apposta a smentire quelli che, a suo avviso, sono solo banali luoghi comuni che circolano ad arte sui pensionati. Questa volta, allora, non usiamo la farina del nostro sacco ma di quello – ipse dixit – di Carlo Cottarelli, il quale, nel suo saggio ‘’La lista della spesa’’ (Feltrinelli 2015), alle pagine 169-170, scrive: ‘’Guardando i dati sul reddito medio dei 16,5 milioni di pensionati, si scopre una cosa che penso sorprenderà molti. Il reddito medio dei pensionati è rimasto abbastanza stabile rispetto a quello medio italiano, intorno al 45-50 per cento dal 1980 al 2007. Successivamente il rapporto è cresciuto rapidamente, raggiungendo il 58 per cento nel 2012’’…….’’Il reddito reale degli italiani (il Pil) – prosegue Cottarelli – si è invece ridotto di oltre l’11 per cento dal 2007, anche per il forte aumento del numero dei disoccupati o di chi ha un lavoro precario o part time. In altri termini, i pensionati, per quanto non stessero meglio, arretravano meno degli altri’’.

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E’ sempre Tito Boeri a certificare che poco meno di 6 milioni di italiani sono andati in pensione anticipata o di anzianità. E’ questo il vero macigno che peserà per almeno un quarto di secolo sulle giovani generazioni. Eppure, l’esimio presidente dell’Inps insiste per re-introdurre una forma di pensionamento anticipato travestita e truccata da ‘’flessibilità’’ della quiescenza.

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Maurizio Crozza si è rivolto alla trasmissione tv ‘’Chi l’ha visto?’’ per avere notizie sulla scomparsa di Denis Verdini. Dice che a forza di imitarlo gli si era affezionato.

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