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Visioni e previsioni su Giappone, Cina e India firmate Cucchiani (Intesa)

Pubblichiamo di seguito la parte sull’Asia dello Scenario macroeconomico per il 2013 dell’ufficio studi di Intesa Sanpaolo.

L’economia del Giappone è in recessione. La contrazione del PIL dovrebbe essere di breve durata: nel 2013 la crescita dovrebbe essere in ripresa, con una variazione annua di 0,9%. La ripresa del 2013 dovrebbe essere trainata dalle esportazioni e da un modesto miglioramento della domanda domestica privata, ma dovrebbe anche essere sostenuta da un aumento degli investimenti pubblici e da maggiore stimolo monetario, soprattutto se le elezioni si concluderanno con l’atteso cambiamento di maggioranza alla Camera bassa (da DPJ a LDP). I conti pubblici sono su un sentiero sempre più insostenibile: la correzione degli squilibri fiscali richiede interventi di
dimensioni enormi anche solo per stabilizzare il debito sui livelli attuali (230% del PIL).

Lo scenario di politica fiscale è reso più incerto dall’atteso cambiamento di governo dopo le elezioni del 16 dicembre. Il Governo uscente aveva approvato un piano di rientro fiscale con misure strutturali per circa il 5% del PIL, grazie all’aumento dell’imposta sui consumi dall’attuale 5% al 10% entro ottobre 2015 e ad altre misure ancora da attuare. Il budget 2013 e l’indirizzo della politica fiscale del nuovo Governo saranno cruciali per vedere se verrà mantenuta la moderata restrizione fiscale di medio termine annunciata nel 2012. Il sentiero del PIL nel prossimo triennio sarà influenzato dal rialzo dell’imposta sui consumi, che dovrebbe raddoppiare dal 5% attuale al 10% entro ottobre 2015. L’inflazione è di nuovo in territorio negativo. La previsione è di deflazione moderata nella prima metà del 2013, con un ritorno verso lo zero a fine anno. Nel 2014-15, il sentiero dei prezzi sarà estremamente volatile per via del rialzo dell’imposta sui consumi. La Banca centrale ha modificato in direzione più espansiva la strategia di politica monetaria, aumentando il programma di acquisto titoli, introducendo prestiti a lungo termine, e segnalando che la politica monetaria resterà espansiva fino a quando non sarà finita la deflazione, con una svolta verso programmi illimitati, nel tempo e nella dimensione, sullo stile della Fed. Prevediamo ulteriori incrementi del programma di acquisto titoli in tutte le classi di attività, dai JGB ai titoli più rischiosi.

In Cina, i dati del trimestre settembre-novembre di vendite al dettaglio, produzione industriale, investimenti e commercio estero indicano che l’economia ha superato il punto di minimo anche se la ripresa appare debole. Ci aspettiamo che la National Development and Reform Commission (NDRC) continui ad accelerare l’approvazione di nuovi progetti infrastrutturali e il completamento dei progetti esistenti, mantenendo tuttavia in piedi le misure amministrative anti-speculazione sul mercato immobiliare. Gli investimenti saranno dunque solo in moderato recupero nel 2013, sostenuti anche da un contenuto allentamento della politica monetaria, i cui effetti saranno
maggiormente visibili nel 2014.

Rivediamo marginalmente al ribasso la crescita del 2013 da un precedente 8,1% a 7,9% a causa di una minore crescita dei consumi privati e delle esportazioni rispetto allo scenario precedente. I rischi sullo scenario rimangono al ribasso per gli impatti negativi che potrebbe avere un ulteriore rallentamento del mercato immobiliare sia sulle finanze dei Governi locali sia sulla performance del settore bancario; esternamente, per un ulteriore rallentamento della crescita negli Stati Uniti e nell’area euro, associato al rallentamento delle altre economie asiatiche, con un impatto negativo sulle esportazioni.

In India, le indagini di clima del 3° trimestre 2012 mostrano ancora un quadro di rallentamento dell’attività economica e di calo della fiducia delle imprese, sebbene le aspettative per il 4° trimestre dell’anno siano in miglioramento. L’analisi dei piani di investimento del 3° trimestre del 2012 prospetta una dinamica degli investimenti più moderata nei prossimi trimestri. Considerato l’andamento degli indicatori mensili, le deboli prospettive degli investimenti e il rallentamento dei consumi privati, rivediamo al ribasso la crescita da 5,7% a 5,3% nel 2012 e da 6,5% a 5,7% nel 2013.

Nonostante il rallentamento dell’attività economica, l’inflazione rimane ancora elevata. L’inflazione dei prezzi al consumo è scesa marginalmente dal picco del 10% in agosto al 9,8% in ottobre ed è risalita a 9,9% in novembre.
I rischi sull’inflazione rimangono al rialzo e limitano lo spazio di allentamento dei tassi da parte della Banca centrale. Riteniamo che la RBI, fino a che l’inflazione non darà maggiori segnali di svolta, continuerà ad agire fornendo liquidità più che utilizzando i tassi. Ci aspettiamo dunque che la RBI attenda il 1° trimestre dell’anno per ritoccare i tassi al ribasso.
Gli sforzi del Governo per implementare le riforme strutturali necessarie al paese, apprezzati dagli investitori internazionali, continueranno ad essere ostacolati dalla mancanza di una forte maggioranza parlamentare della coalizione di Governo in un anno che precede le elezioni politiche che si terranno nel maggio del 2014, con rischi al rialzo sulla traiettoria del deficit pubblico.



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