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Londra ha un’idea: una Marina privata per uccidere i pirati somali

Una “marina privata” per combattere i pirati somali che terrorizzano i cargo al largo delle coste africane. Con tanto di navi armate, motovedette e un piccolo esercito di ex comandanti, ufficiali e marinai.
L’idea è di un imprenditore, milionario e avventuriero britannico, Simon Murray, noto alle cronache per le sue imprese da romanzo, da quando giovanissimo si arruolò nella legione straniera francese fino al record mondiale per essere stato, nel 2004 a 63 anni, l’uomo più anziano ad aver raggiunto a piedi il Polo Sud.

La sua ultima sfida sembra adesso essere voler fare concorrenza alla gloriosa Royal Navy, ma anche alla Nato e alla missione europea Atalanta istituita per prevenire e reprimere la pirateria. Perché, ha spiegato al Times uno dei responsabili della Typhon, la societaà di Murrey che finanzia l’iniziativa, ‘loro non hanno mezzi a sufficienza. Non hanno il budget’ per contrastare il fenomeno in maniera efficace .
Cosi’ viene ingaggiato un ex comandante della marina britannica per reclutare circa 240 tra ex ufficiali e marinai, pronti ad ‘imbarcarsi’ nell’avventura gia’ probabilmente a partire dai prossimo marzo o aprile, quando i mezzi messi a disposizione dalla societa’ di Murray – compresa una fregata da 10mila tonnellate – saranno pronti a scortare, ed eventualmente difendere da attacchi, i primi cargo e petroliere, occasionalmente anche qualche yacht.
La Typhon spiega tuttavia che l’obiettivo di questa particolare flotta sara’ principalmente di fare da deterrente ad attacchi, piu’ che promettere battaglia. Sebbene i mezzi in mare saranno comunque armati e in grado di difendersi dalle offensive a colpi di Kalashnikov spesso usati dai pirati. Questa ‘marina privata’ e’ anche a caccia di clienti, oltre che di pirati, naturalmente, rivolgendosi principalmente ad armatori e aziende petrolifere che potrebbero usufruirne come una sorta di ‘contractor’ dei mari.

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