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Ecco gli effetti di 25 anni di informazione giustizialista

Gli effetti di venticinque anni e più d’informazione giustizialista, tutta schiacciata sulle Procure della Repubblica, sino a togliere agli imputati politici di turno ogni forma di rispetto per le loro persone, si avvertono chiaramente leggendo quello che sono riusciti a scrivere gli internauti sul sito di Repubblica – giornale purtroppo capofila a lungo di quel tipo d’informazione – apprendendo la notizia del ricovero del novantenne Arnaldo Forlani in un ospedale della sua Pesaro. Dove l’ex segretario della Dc, sofferente anche per la recente scomparsa della moglie, è ricoverato in terapia intensiva dopo un intervento chirurgico d’urgenza provocato da un’occlusione intestinale.

“E’ quello che sbavava mentre veniva interrogato da Di Pietro?”, ha chiesto tale Renato Torchio, al quale probabilmente sono sfuggite le ultime notizie sull’ex magistrato simbolo di Mani pulite, approdato dopo una lunga avventura politica alla presidenza di un’autostrada.
Un altro tale, firmatosi Supremalex, ha aggiunto. “E’ quello che nella Dc era conosciuto come coniglio mannaro”, apparentemente innocuo ma in realtà capace di fare del male.

“I Forlani –ha commentato un altro che si è firmato Pesaro 19 e mi sa tanto d’umore grillino – sono ancora al potere tramite i loro eredi renzini travestiti da sinistra”.
In effetti Matteo Renzi dispone al partito come vice segretario di Lorenzo Guerini, che chiama ironicamente Arnaldo considerandone lo stile simile a quello di Forlani, anche se lo stesso Guerini ha poi precisato di essere stato amico e sostenitore di Giulio Andreotti negli anni della Dc. Ma Andreotti – si dirà – fu alla fine alleato di Bettino Craxi e di Arnaldo Forlani: un’alleanza nota come CAF, dalle iniziali dei tre.

E’ proprio del CAF che ha scritto un altro navigante ancora, firmatosi Memores pecuniae, avvertendone una certa “nostalgia” perché “sembra tutto sommato migliore dell’Italia dello SBRAG”: quella di Matteo Salvini, Silvio Berlusconi, Matteo Renzi, Angelino Alfano e Beppe Grillo. “Cos’è, una battuta?”, si è risentito il già intervenuto e vigilantissimo Supremalex procurandosi un timido vaff di tale Centuri, che ha scritto: “E’ la verità”. E tale Emanago ha commentato: “In una gara a chi è peggiore fra CAF e SBRAG sarebbe una gran bella lotta”.
Un tale firmatosi Martinbenedikt è convinto comunque che quella di Forlani è stata “l’Italia dei governanti ubriachi, che lasciavano andare in pensione a 40 anni e facevano pagare interessi del 10 per cento ed oltre sui depositi bancari”. Sino a quando a “raddrizzare le cose”, eccome, non è intervenuto l’euro, concepito però con spirito evidentemente suicida proprio dall’Italia del CAF con la sottoscrizione dei trattati europei di Maastricht il 7 febbraio 1992: curiosamente, 10 giorni prima dell’arresto di Mario Chiesa a Milano e dell’esplosione di Tangentopoli.

Un solo internauta – Doppialeva 12 – ha sentito il bisogno umano di mandare a Forlani gli auguri, spero di guarigione, in controtendenza rispetto alla natura prevalente del pubblico che frequenta il sito di Repubblica. Auguri, se non sono sfottò, cui mi aggiungo non senza constatare che questa Italia imbarbarita mi fa un po’ pena e un po’ rabbia, anche se festeggia orgogliosamente in questa festività di Ferragosto il “ritorno al tutto esaurito”, annunciato proprio dal giornale fondato da Eugenio Scalfari e diretto da Mario Calabresi. E speriamo che non si arrabbi il ministro tedesco delle Finanze, vista la maggiore, anzi il massimo di “flessibilità” appena chiesto da Renzi in vista della nuova legge di stabilità, ex finanziaria, dopo che l’Istat ha certificato nel secondo trimestre dell’anno lo zero assoluto nella pur modesta crescita del pil prevista dal governo, e la crescita ulteriore invece del debito pubblico.


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