La netta percezione che si è imboccata una strada da cui non si può tornare più indietro. E’ quanto emerso dall’incontro di ieri dei sindacati metalmeccanici con Federmeccanica-Assistal per il rinnovo del contratto del settore più importante dell’industria nazionale.
Il calendario degli incontri
Le parti, che non si rivedevano dal 28 settembre scorso, si sono subito trovate concordi sul percorso da intraprendere, che prevede incontri per tutto il mese in corso e per la seconda metà del prossimo. Già da domani si terrà un incontro tecnico incentrato sul tema del Welfare; poi, riunione in delegazioni ristrette il 20 ottobre; incontro tecnico il 26 ottobre; “ristretta” il giorno dopo; il 3 (nel pomeriggio del giorno stesso fino al 5 novembre si svolgerà a Roma la conferenza organizzativa della Uil nazionale, ndr) e l’8 novembre ulteriori approfondimenti sempre in ristretta. Possibili un paio d’incontri in “plenaria”, ancora da stabilire, subito dopo il 10 novembre.
Ottimismo per il negoziato
Il riferimento all’ottimismo sull’esito negoziale è riscontrabile dalle parole testuali espresse in sintesi dai principali attori della vicenda contrattuale. Rocco Palombella, segretario generale della Uilm: “Convinti di essere in grado di fare il contratto”; Marco Bentivogli, segretario generale della Fim: “La fase che abbiamo davanti può essere considerata come quella conclusiva”; Maurizio Landini, segretario generale della Fiom: “Sono qui per fare il contratto”; Stefano Franchi, direttore generale di Federmeccamica: “Occorre continuare il confronto e farlo in modo serrato”. A onor del vero, ognuno dei suddetti dirigenti sindacali, nei propri interventi, ha espresso come di consueto la propria posizione anche con alcune precise specificità rispetto alla nuova proposta della controparte
La proposta di Federmeccanica-Assistal
E’ bene ricordare che la proposta presentata a fine settembre dalla Federazione guidata da Fabio Storchi e dall’associazione presieduta da Angelo Carlini prevede di garantire a tutti i lavoratori, a consuntivo, il recupero dell’inflazione reale: del 100% nel 2017, del 75% nel 2018 e del 50% nel 2019. Parallelamente il welfare aziendale verrà rinforzato, ricorrendo anche alla previdenza complementare. Il contributo minimo a carico del lavoratore scenderebbe all’1,2% mentre quello a carico delle imprese salirebbe dall’1,6% al 2%.
Fase delicata per Palombella
“Consideriamo – ha sottolineato Palombella- questa fase delicata perché siamo a una svolta: o riusciamo a fare un contratto subito, al massimo entro un mese, o rischiamo di non fare più il contratto. Non c’è una prospettiva di negoziato lunghissima. Federmeccanica ha detto che gli spazi di manovra sono minimi, ma lo aveva detto anche mesi fa. Confidiamo di farli ragionare e di considerare la propria proposta, una proposta da modificare sostanzialmente su un punto importante come l’inflazione. A un’inflazione bassa deve corrispondere un recupero totale dell’inflazione”. La nota diffusa dalla Uilm esprime anche condivisione per alcuni punti della posizione espressa dagli imprenditori: “Vanno apprezzate –si legge- le proposte di Federmeccanica e Assistal sull’aumento della contribuzione verso Cometa, sull’estensione dell’Assistenza Sanitaria Integrativa a tutti i dipendenti metalmeccanici e ai familiari a carico, sulle erogazione dei “flexible benefits” (cioè buoni spesa detassati, pari a 100 euro per il 2017, 150 per il 2018 e 200 per il 2019)”.
Fase conclusiva per Bentivogli
“Dobbiamo raccogliere- ha rilevato Bentivogli- tutti gli elementi comuni per spingere il negoziato verso la fase conclusiva. Proprio in un periodo di inflazione bassa è importante non fare perdere denaro ai lavoratori, tutelando il potere d’acquisto dei loro salari senza che subiscano alcun ‘decalage’. Sul salario non è problematico il recupero posticipato, a patto che ci sia il recupero con una tantum dei periodi scoperti, per evitare che si determinino perdite per il lavoratore. Abbiamo ricordato a Federmeccanica che all’industria italiana serve un contratto moderno e veramente innovativo (non solo a parole), che valga per tutti i metalmeccanici, che introduca importanti elementi di novità sui diritti di informazione e sulla partecipazione dei lavoratori (avviando anche sperimentazioni di governance partecipativa per aumentare la competitività industriale), sul welfare, sulla formazione continua, sulla previdenza integrativa, che riconosca un ruolo più incisivo e più forte ai rappresentanti dei lavoratori alla salute e sicurezza e che garantisca maggior controllo sulla legalità e sulla sicurezza degli appalti”.
Disponibili sul Welfare secondo Landini
“Aver fissato – ha detto Landini- nella riunione di oggi in Confindustria il calendario dei prossimi incontri è un fatto importante,ma sul salario la posizione di Federmeccanica deve cambiare. L’inflazione va pagata al 100% e se pagata ex post con gli arretrati, in modo che il lavoratore non ci rimetta .Abbiamo reso esplicito che siamo per ricercare un’intesa siamo pronti alla trattativa per fare il contratto e disponibili a parlare di welfare. Ma ci sono cose- su cui Federmeccanica deve trattare”. Il 2 novembre la Fiom riunirà il Comitato centrale, a cui parteciperà la segretaria generale della Cgil Susanna Camusso, per analizzare lo stato del negoziato.
Reduci dal Congresso di IndustriAll Global Union
Insomma, una evidente unità d’intenti tra le fila della parte sindacale che si è mostrata ancor più coesa dopo i sei giorni di lavoro congressuale a Rio de Janeiro (dal 3 all’8 ottobre, ndr) dove si è svolto il secondo congresso di IndustriAll Global Union che ha eletto Valter Sanches, metalmeccanico brasiliano proveniente dalle fila del sindacato Cnm-Cut. I tre segretari generali di Fim, Fiom e Uilm hanno votato a favore del nuovo leader del sindacato mondiale dell’industria, ma hanno soprattutto passato insieme gran parte del tempo affinando la strategia contrattuale per rinnovare il Ccnl al loro ritorno in Italia.
Barbagallo a Martina Franca
Dei tre segretari leader del sindacato metalmeccanico, è stato Rocco Palombella a lasciare per primo il palazzo della Confindustria dove la riunione è terminata all’ora di pranzo, perché in partenza per Taranto. Qui, questa mattina, insieme al segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo (che nel pomeriggio sarà anche all’Assemblea dell’Anci a Bari, ndr), parteciperà ad un Attivo sindacale a Martina Franca dedicato dai metalmeccanici della sua organizzazione al destino del gruppo Ilva e dello stabilimento nella città ionica, in particolare.
La vittoria Uilm all’Ilva
La riunione, che si svolgerà a Martina Franca, rappresenterà anche l’occasione per festeggiare la vittoria dei metalmeccanici della Uil alle elezioni per il rinnovo delle Rsu e delle Rls nel sito siderurgico più grande d’Europa.Infatti, il sindacato guidato a livello nazionale da Palombella, venerdì è risultato il primo in assoluto, ottenendo il 45% dei voti espressi, Le votazioni sono durate tre giorni, necessari ad eleggere 81 delegati, 61 dei quali in rappresentanza degli operai. La Uilm ha registrato ben 3.923 consensi, utili all’attribuzione di 34 seggi Rsu.
Dazi per l’acciaio cinese
“Con l’introduzione dei dazi antidumping sull’acciaio prodotto dalla Cina – ha spiegato il leader della Uilm rispetto alle prospettive del sito tarantino- il mercato europeo si risveglierà e l’Ilva sarà appetibile. Grazie alle decisioni prese dall’Unione europea il gruppo siderurgico può guardare al futuro con più ottimismo. Il provvedimento non è a difesa dello stabilimento di Taranto, ma interessa tutto il mercato europeo. Le due cordate che sono in corsa per l’Ilva hanno assunto l’impegno di presentare entro 13 novembre il piano ambientale. A quel punto ‘ci renderemo conto, oltre alla quantità degli investimenti, di quali saranno gli assetti industriali e la produzione. Poi il governo esprimerà il giudizio sull’attendibilità e sulla credibilità della cordata”.
La chiosa di Franchi
Tanto per ritornare sulla vicenda contrattuale, dopo la parentesi aperta sulla siderurgia, è da segnalare la “chiosa” del Dg di Federmeccanica, Stefano Franchi, a conclusione della giornata di confronto: “Non ci interessa –ha detto rivolto ai sindacati dall’altra parte del tavolo- cambiare il modello contrattuale, ma dobbiamo fare il nostro contratto presto e bene”.
Superata la precedente proposta degli imprenditori
Tutta un’altra storia rispetto al tempo della prima proposta degli imprenditori metalmeccanici, quella del “salario di garanzia” (poi sostituita da quella di cui si sta discutendo ora) bocciata dai sindacati, perché utile a garantire incrementi salariali al primo livello contrattuale solo al 5% dell’intera platea dei lavoratori che avrebbe dovuto beneficiarne. Allora, secondo il giudizio sindacale, era verosimile che Federmeccanica ed Assistal tentassero di determinare in categoria una vera e propria riforma contrattuale, quasi a condizionare il rispettivo riferimento confederale di Confindustria, non ancora guidata dal presidente Vincenzo Boccia.
Il negoziato procede
Oggi, invece, la misura di una scelta precisa e diversa. Quindi, la sensazione conseguente che le quotazioni per fare il contratto dei metalmeccanici sono in netto rialzo.