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La cura dimagrante di American Express

American Express tagliarà nel corso dell’anno 5.400 posti di lavoro, pari a circa l’8,5% della sua forza lavoro. Si tratta del maggiore taglio ai costi degli ultimi anni da parte del gruppo di carte di credito. La divisione più colpita sarà quella “global travel”, i cui servizi verranno dirottati su canali digitali per migliorarne l’efficienza.

La sforbiciata, giunta a sorpresa, costerà alla società 400 milioni di dollari, legati soprattutto alle liquidazioni dei dipendenti. Previsti anche rimborsi alla clientela da 153 milioni di dollari e 342 milioni legati al programma fedeltà.

La mossa arriva mesi dopo l’accordo da 127,5 milioni di dollari (inclusi 85 milioni di rimborsi ai clienti) trovato con il Consumer Financial Protection Bureau, la Federal Reserve e altri regolatori del settore bancario, secondo cui il gruppo aveva commercializzato in modo sbagliato certi prodotti e aveva attuato pratiche illegali.

Allo stesso tempo la società ha rilasciato i risultati preliminari del quarto trimestre, in vista dell’annuncio ufficiale previsto per il prossimo 17 gennaio. Il gruppo ha anticipato utili netti in calo del 47% sullo stesso periodo dell’anno scorso a 637 milioni contro l’1,19 miliardi di dollari.
Al netto di spese straordinarie, il risultato in termini di utili per azione, è stato di 1,09 dollari, tre centesimi in più delle stime medie degli analisti. I ricavi trimestrali invece sono cresciuti del 5,2% a 12 miliardi di dollari, contro i 10,7 miliardi dell’anno prima.

Il titolo ha chiuso la seduta di ieri a quota 60,79 dollari, in rialzo dello 0,88% ma nell’after-hour ha ceduto terreno. Negli ultimi 12 mesi l’azione aveva guadagnato il 25%.

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