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Intesa Sanpaolo, Unicredit, Mps. Ecco quando cresceranno utili e margini

“I tempi effettivi di attuazione dei programmi di cessione di sofferenza ipotizzati in questo Rapporto inseriscono un forte elemento di incertezza nella distribuzione temporale delle perdite di cessione e quindi sulla formazione degli utili del settore”. E’ quanto si legge nel Rapporto di previsione sui bilanci bancari 2016 diramato oggi dalla società di consulenza Prometeia. Il rapporto sottolinea anche che gli incrementi dei margini di interesse saliranno solo dal 2018.

LE PREVISIONI SUGLI UTILI

Nell’aggiornamento del rapporto sulle previsioni del sistema bancario italiano, la società bolognese presieduta da Angelo Tantazzi sottolinea che “gli utili del settore resteranno contenuti nel 2016 e si rafforzeranno gradualmente nel triennio successivo (31 miliardi di euro cumulati nel 2017-2019), grazie ancora alle commissioni nette, alle azioni di controllo dei costi e soprattutto alla progressiva riduzione delle rettifiche su crediti dai livelli eccezionali degli ultimi anni, per il minore flusso di crediti deteriorati che si accompagna a condizioni finanziarie migliori di famiglie e imprese”.

L’INCERTEZZA ECONOMICA E LE ATTESE SULLA BCE

La ripresa del ciclo del credito è sicuramente un elemento chiave nello scenario di previsione in presenza di una crescita economica che “rimarrà modesta e un contesto operativo complesso”, sottolineano i ricercatori della società di consulenza. Le politiche di funding continueranno a essere favorite dall’orientamento espansivo della Bce che, viste le difficoltà dell’inflazione a riportarsi sui valori prossimi all’obiettivo, “prevediamo possa estendere il QE oltre marzo 2017”. Il costo della raccolta rimarrà pertanto compresso ma tornerà a salire sul finire dell’orizzonte di previsione, quando con il progressivo venir meno della liquidità garantita dalla Banca centrale e il consolidamento della crescita del credito le banche avranno più bisogno di raccolta a medio e lungo termine.

IL DOSSIER NPL

Si legge nel rapporto di previsione: “Sembra ormai più urgente la riduzione dei crediti deteriorati, anche in considerazione delle linee guida dell’SSM che richiedono alle banche la definizione di specifici piani da mettere in atto in un orizzonte temporale definito”. In questo scenario “incorporiamo quindi un piano di cessione di sofferenze lorde per circa 100 miliardi di euro entro il 2019”, scrivono i ricercatori. Le cessioni di sofferenze condizioneranno in modo significativo il costo del rischio con un impatto sui conti economici negli anni di previsione che dipenderà dai tempi di perfezionamento delle diverse operazioni e dalle politiche di gestione delle banche coinvolte che potrebbero anticiparne l’impatto a conto economico.

MARGINI DI INTERESSE IN SALITO SOLO DAL 2018

Le difficoltà di ampliare la forbice bancaria, la lenta inversione del ciclo del credito e la redditività del portafoglio titoli compressa dagli effetti del QE pesano sulle prospettive del margine d’interesse il cui aumento è rinviato al 2018, quando ci sarà anche il contributo del tasso di interesse negativo sui fondi TLTRO II.


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