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A Los Roques s’infittiscono i misteri sull’aereo con Missoni

Non era autorizzato a volare l’aereo su cui viaggiavano Vittorio Missoni, la moglie e una coppia di amici, scomparso a Los Roques lo scorso 4 gennaio. Lo sostiene il quotidiano venezuelano Panorama, secondo cui la compagnia Transaereo 5074 – proprietaria del bimotore BN2 (Islander) decollato da Los Roques e diretto all’aeroporto internazionale di Maiquetia – era sprovvista della certificazione rilasciata dall’Inac (Instituto Nacional de Aeronautica).

Intanto dall’ambasciata italiana a Caracas filtra che un radar militare avrebbe individuato il punto in cui l’aereo scomparso ha improvvisamente perso quota. Nella zona si starebbero concentrando le ricerche, complicate dalla profondità dei fondali che in quel punto raggiungerebbero i 2mila metri. La sede diplomatica sarebbe riuscita a concordare con le autorità venezuelane che le operazioni di ricerca siano prorogate oltre gli otto giorni previsti dalle leggi venezuelane.

A confermare che l’Islander non aveva la certificazione necessaria è stato lo stesso Asdrubale Remigio Bermudez, il presidente della compagnia aerea, che ha però chiarito che sia l’aereo sia l’equipaggio rispettavano tutti i requisiti di sicurezza. Una fonte dell’Inac ha confermato la notizia, pur chiarendo che il volo dello scorso 4 gennaio era privato. Certo è che non si tratta della prima volta che una compagnia venezuelana senza certificazione opera offrendo servizi di trasporto aereo.

Quattro anni fa, la Transaven, proprietario dell’aeromobile LET con sigla YV 2081 scomparso il 4 gennaio 2008 con 14 passeggeri (otto italiani, cinque venezuelani e uno svizzero) non aveva la documentazione rilasciata dall’Inac che attesta la certificazione come operatore di trasporto aereo.

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