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Giacomo Puccini, Giuseppe Verdi e la nuova musica di Matteo Salvini

Con Matteo Salvini alla guida della Lega è cambiata anche la musica. Lo si è visto (e sentito) a Firenze. Giacomo Puccini, con l’aria ‘’Nessun dorma’’ (uno dei pochi brani felici in un’opera altrimenti noiosa come Turandot), ha ‘’rottamato’’ Giuseppe Verdi. Ai tempi di Umberto Bossi nei  raduni leghisti si intonava il ‘’Va’ pensiero’’ con la stessa frequenza con la quale gli americani cantano il loro inno anche prima di andare in bagno. Chi ha chiesto spiegazioni all’èntourage di Salvini ha avuto questa risposta: semplice, perché  un pensiero ‘’vada’’, prima  bisognerebbe averlo.

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La Lega e la musica. Prima di iniziare le riunioni di partito i dirigenti sono un po’ più alla mano. Non si mettono a scomodare i grandi compositori. Ai tempi di Bossi andava molto il ‘’Trani a go go’’ di Giorgio Gaber, che ricordava le buone abitudini della loro giovinezza. Con Salvini adesso cantano le Osterie. Arrivano fino all’Osteria numero mille. Non ne sbagliano una.

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Non passa giorno senza che qualcuno non ricordi a Matteo Renzi ciò che sta scritto nella Carta dei valori del Pd: “La sicurezza dei diritti e delle libertà di ognuno risiede nella stabilità della Costituzione, nella certezza che essa non è alla mercé della maggioranza del momento, e resta la fonte di legittimazione e di limitazione tutti i poteri. Il Partito Democratico si impegna perciò a ristabilire la supremazia della Costituzione e a difenderne la stabilità, a metter fine alla stagione delle riforme costituzionali imposte a colpi di maggioranza…”. Qualcun altro, però, potrebbe ricordare quanto aveva votato il Congresso della Cgil del 2014 nell’Azione n. 5 dedicata  all’assetto istituzionale e alla pubblica amministrazione: ‘’Il superamento del bicameralismo perfetto con l’istituzione di una Camera rappresentativa delle Regioni e delle Autonomie Locali’’.

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Antonio Razzi ‘’sdogana’’ Donald Trump. “Io sono il Trump italiano – ha detto a ‘’Un Giorno da Pecora’’  il senatore di FI. Ero sicuro che avrebbe vinto appena partite le primarie americane; e tutti mi prendevano per pazzo. Oggi si è visto chi aveva ragione”. Si rivede in Trump?, gli chiedono: “Si, perché i pensieri sono gli stessi (sic!). E poi è simpatico, con quel ciuffo di capelli”. Un endorsement  importante per il nuovo presidente Usa. E un complimento al barbiere. Razzi meriterebbe di essere nominato ministro per gli americani nel mondo.

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