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Tutto pronto per la stretta finale sul contratto dei metalmeccanici

Oggi la trattativa per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici riprenderà in Confindustria alle ore 14.00. Le delegazioni tecniche delle rispettive parti (riunite in seduta ristretta) saranno già al lavoro nelle ore precedenti a quella della riunione convocata in seduta plenaria.

IL LAVORO DI IERI

Ieri s’è registrato un pieno accordo tra sindacati metalmeccanici e Federmeccanica-Assistal sui testi relativi a numerosi articoli di quello che sarà, in caso di intesa, il nuovo Ccnl del settore: Formazione continua (art.7); Diritto allo studio (art.8); Ambiente di Lavoro, Salute e sicurezza (art.1); Ferie extracomunitari, congedi parentali e permessi (art.10); Trasferimenti (art.8); Previdenza complementare (art.15). Tutti gli altri temi del contratto verranno affrontati nella seduta odierna: Inquadramento; Assistenza sanitaria integrativa; Appalti; Orario di Lavoro.

DOMANI IL SALARIO

E’ molto probabile che argomenti come Regole e Salario possano, invece, essere approfonditi domani. La distanza sul tema del salario tra i rappresentanti delle imprese e quelli dei lavoratori è rimasta com’era. I primi hanno ribadito la posizione salariale espressa il 28 settembre; i secondi quella da loro esposta il 12 ottobre. La proposta di Federmeccanica-Assistal prevede di garantire a tutti i lavoratori, a consuntivo, il recupero dell’inflazione reale: del 100% nel 2017, del 75% nel 2018 e del 50% nel 2019. Fim, Fiom e Uilm, invece, chiedono, a questo proposito, di recuperare l’inflazione reale per intero.

LA STRETTA FINALE

Stefano Franchi, direttore generale di Federmeccanica, ha ribadito che “la conferma dell’impianto della proposta in questione non è un elemento di rigidità, ma conseguenza degli strumenti che ci sono”. I tre leader metalmeccanici hanno riaffermato la bontà della loro proposta dichiarandosi impegnati a voler tagliare insieme il filo del traguardo contrattuale. “Siamo in una fase che ci porta a conclusione”, ha ribadito il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella. “Siamo al dunque”, ha rilanciato il leader della Fim, Marco Bentivogli. “Esiste la possibilità di fare il contratto”, ha ammesso il capo dei metalmeccanici Cgil, Maurizio Landini. Oggi, quindi, una nuova giornata di lavori negoziali, anche se gli occhi rimangono puntati su quel che accadrà domani al tavolo in Confindustria, indicato da più fonti come il giorno della stretta finale.

IL PATTO DELLA FABBRICA

Mentre i delegati sindacali uscivano dal primo piano del palazzo romano in viale dell’Astronomia, da un auto, appena arrivata nel piazzale interno, e’ sceso Vincenzo Boccia, il presidente di Confindustria. Proprio lui ha reso pubblico l’incontro, programmato per il prossimo 7 dicembre, sul “Patto della Fabbrica” a cui prenderanno parte i vertici confederali di sindacati ed imprenditori. Carmelo Barbagallo della Uil, Annamaria Furlan della Cisl, Susanna Camusso della Cgil, insieme a Boccia, discuteranno su quel patto da realizzare tra gli attori della fabbrica “per la crescita e per combattere le disuaglianze”. Ma, di certo, valuteranno ( proprio se ci sarà, l’epilogo positivo del contratto dei metalmeccanici) su quale base di partenza costruire la riforma contrattuale di cui da tempo si parla.

BARBAGALLO E LA CRESCITA DELLA PRODUTTIVITA’

Vincenzo Boccia ha fatto sapere, alludendo al governo, che non si vuol far fare l’agenda da altri. Carmelo Barbagallo è stato ancor più esplicito: “Siamo pronti – ha detto – a dare il via al cosiddetto ‘Patto della Fabbrica’: così, le parti sociali possono diventare protagoniste della crescita della produttività. A questo scopo, c’è uno strumento che alcune aziende già conoscono e hanno già applicato con successo: il benessere lavorativo. Su queste basi, è possibile costruire un nuovo modello contrattuale che valorizzi e diffonda il secondo livello. Bisogna confermare, comunque, un livello nazionale di cui, oggi, non è possibile fare a meno, pena l’ulteriore impoverimento dei lavoratori, con ricadute negative sul sistema delle imprese, sull’occupazione e sull’economia del Paese”.

Quindi, il contratto dei metalmeccanici, una volta realizzato, ha tutte le potenzialità di contribuire alla costruzione di robuste fondamenta per il sistema delle relazioni industriali e per la riforma contrattuale, in particolare. Un motivo in più per farlo.


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