Un aereo militare russo che trasportava il famoso coro Alexandrov Esemble verso la Latakia, la roccaforte governativa in Siria, è precipitato sul Mar Nero. Gli elicotteri di soccorso hanno ritrovato i detriti a circa un miglio dalla costa e ritengono che i passeggeri siano quasi tutti morti.
Il velivolo, un Tu-154, era decollato da Sochi, sulle coste orientali (poco lontano dal confine georgiano) ed è scomparso dai radar circa venti minuti dopo aver lasciato la pista. Era decollato da Mosca, poi lo scalo all’aeroporto Adler di Sochi per rifornimento carburante. A bordo 92 persone, di cui 8 membri della crew e il resto elementi del coro, personali di servizio e alcuni giornalisti.
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Non sono chiari i motivi che hanno prodotto il disastro aereo, le condizioni meteo secondo quanto riportato dall’agenzia Tass erano buone. Si parla anche della possibilità che sia stato accidentalmente colpito durante un’esercitazione, oltre che del guasto tecnico – meno probabile al momento la possibilità di un attentato, visto la tipologia del volo, ma non esclusa.
Secondo quanto dichiarato dal portavoce della Difesa Igor Konashenkov, il coro di fama mondiale sarebbe dovuto arrivare in Siria per allietare con una loro prestazione le vacanze natalizie del personale russo della base di Hmeimim, il principale dei dispositivi militari installati dalla Russia sul suolo siriano per dare sostegno al proprio intervento al fianco del regime di Bashar el Assad. Il gruppo musicale, che prende il nome da Alexander Alexandrov Vasilyevich, colui che ha scritto la musica per l’inno nazionale dell’Unione Sovietica, è il coro ufficiale dell’Esercito russo: comprende anche una banda e dei ballerini — è quello con cui si esibì Al Abano nel “Va pensiero” e accompagno un’esibizione di Toto Cotugno a Sanremo 2013, più noto forse come Coro dell’Armata Rossa. Non è la prima volta che la Russia organizza esibizioni artistiche del genere in Siria: già nel maggio del 2015 la banda del Mariinskij di San Pietroburgo, sotto la direzione di Valery Gergiev, intimo amico del presidente Vladimir Putin, si era esibita tra le rovine del teatro romano di Palmira, la città storica che ai tempi i russi avevano riconquistato dall’occupazione dello Stato islamico – e che circa un mese fa è tornata di nuovo in mano ai baghdadisti. Forse, oltre che allietare le vacanze natalizie, l’esibizione in programma a Latakia doveva abbinarsi alla riconquista completa di Aleppo, tornata sotto il controllo del governo dopo quattro anni; situazione considerata un potenziale game-changer dell’intero conflitto civile.
L’aereo precipitato aveva codice di coda RA-85572, ed era stato costruito nel 1983. I Tu-154 della Tupolev sono stati coinvolti in decine di incidenti mortali da quando sono entrati in servizio a metà degli anni 1960 (l’ultimo, nel 2011, un volo per Tel Aviv della Siberia Airlines, è precipitato proprio sul Mar Nero). Sono stati per lungo tempo il cavallo di battaglia delle compagnie aeree russe sovietiche, ma solo circa 50 aerei sono ora in servizio in tutto il mondo.