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Ecco la verità non detta sui voucher

pensioni, Giuliano Poletti, populismo, politica

Lo ripetiamo. Secondo l’Istat in Italia vi sono circa 5 milioni di persone che svolgono un doppio lavoro o che arrotondano comunque il loro reddito principale. E se queste prestazioni fossero retribuite con i voucher, anziché in nero, che cosa ci sarebbe di male? L’estensione massiccia di questo strumento deriva dalla facilità e dalla semplicità del suo utilizzo. E  molti committenti, per questo motivo, hanno deciso di “mettere in regola”  i loro “doppiolavoristi”, proprio perché, con i voucher, non è necessario sottostare alle solite traversie burocratiche?

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Nel contrasto insorto tra il ministero del lavoro e l’Inps (dove sono volate parole grosse) il ministro Giuliano Poletti ha mandato avanti il direttore generale della previdenza Concetta Ferrari.  E’ pur vero che, sul piano delle competenze formali, non vi sono rilievi per questa linea di condotta. Ma che dire per quanto riguarda gli aspetti più strettamente politici?

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Al vescovo di Sulmona non è mai venuto in mente che Fabrizia Di Lorenzo si fosse laureata in relazioni internazionali proprio per andarsene dalla sua città e dall’Italia? E che considerasse il coronamento delle sue aspettative l’aver trovato il lavoro che desiderava a Berlino?

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“Il nostro Statuto protettivo consente ad un dipendente, in astratto, di lavorare poco e di continuare a percepire la retribuzione: basta infatti aggiungere ai 180 giorni di comporto annuale della grande distribuzione, le ferie, i riposi, le giornate per la donazione del sangue ed i giorni per l’assistenza ai soggetti disabili per coprire quasi tutto l’intero anno lavorativo, con gravi difficoltà gestionali per l’imprenditore”. (Roberto Pessi, giuslavorista)

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Trovo vomitevole che uno dei principali motivi per cui si dovrebbe andare ad elezioni anticipate nella prima metà del 2017 sia quello di impedire che i parlamentari maturino i 5 anni necessari per aver diritto alla pensione al compimento dell’età prevista. E’ un atteggiamento persecutorio, anzi intimidatorio; tanto più che con il nuovo sistema – soprattutto per quelli che sono al primo mandato, ma per tutti, pro quota, dal 1° gennaio 2012 – la pensione è calcolata con il metodo contributivo. Ricordo che in Italia non esiste una forma qualsiasi di reddito che non sia sottoposta  a prelievo contributivo obbligatorio e che non dia luogo, di conseguenza, a pensione. Persino gli “stramaledetti” voucher hanno un riscontro previdenziale.

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Ricordate le prodezze di Isabella Conti, il sindaco di S.Lazzaro di Savena (Bo) che ebbe un momento di gloria mediatica (e politica) quando – in nome della lotta alla colata di cemento – aveva fatto saltare un importante investimento immobiliare – nel Comune da lei amministrato – predisposto da anni  e deliberato dalla giunta precedente (anch’essa di centrosinistra)? Al di là del merito dell’operazione (che poteva avere delle motivazioni plausibili) era apparso singolare che quanti avevano criticato questa decisione fossero stati indagati per minacce nei confronti della Conti, divenuta l’eroina di tutti gli spensierati d’Italia. È bastato che i casi degli inquisiti arrivassero sul tavolo di un giudice perché si sgonfiassero come palloncini colorati a contatto con l’atmosfera.

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Attenzione al caso Consip. Nel mirino potrebbe esserci  qualcuno ben più importante di Luca Lotti


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