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Cosa combineranno insieme Gianni Alemanno e Francesco Storace

Cosa succede a destra delle destre? Un polo sovranista identitario per sedersi al tavolo del centrodestra di domani si staglia ormai all’orizzonte. Con queste premesse a Roma il 12 gennaio il movimento Azione Nazionale (fondato da Gianni Alemanno, Roberto Menia e Giuseppe Scopelliti), annuncerà la fusione con La Destra di Francesco Storace. Tra i possibili nomi, Patria o Destra Nazionale. Quello definitivo sa si saprà solo un attimo prima della conferenza.

TEMI

Identità, unità e sovranità nazionale sono le parole d’ordine di questo rassemblement che ha avuto la sua prova generale in occasione della campagna per il No allo scorso referendum costituzionale. Infatti il piccolo movimento di Azione Nazionale, grazie anche ad una rete di comitati civili, associazioni e a variegate realtà sociali, è stato in grado di promuovere 102 manifestazioni su tutto il territorio nazionale con il “Comitato Sovranità popolare per il NO alla Riforma Renzi”, e anche all’estero con due incontri in Spagna e in Canada.
Puntano a ripartire dalla sovranità nazionale per cementare una nuova solidarietà tra i popoli europei. Non solo il lavoro italiano in sé e la promozione del Made in Italy (come la battaglia contro l’acquisto dell’Ue di olio tunisino senza dazi o di grano canadese a rischio glifosato), ma una programma per impedire lo shopping delle multinazionali in Italia. O come la proposta depositata alla Corte di Cassazione, che si basa su un’idea ampiamente condivisa di Assemblea Costituente.

STRATEGIA

“Non siamo in concorrenza con Lega o Fdi – ragiona con Formiche.net l’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno – il nostro obiettivo è creare un processo unitario per costruire il nocciolo duro del centrodestra del futuro partendo da una precisa scelta di campo: come servire oggi l’interesse nazionale. Se fino a qualche tempo fa si poteva sperare in un protagonismo dell’interdipendenza europea, oggi vista la deriva merkeliana e la globalizzazione, l’unico modo è ripartire dalla sovranità nazionale e popolare”.
“La destra politica italiana deve ricostruire la sua casa comune, perché in assenza di una destra potabile l’Italia è più debole e scialba”, osserva l’ex sottosegretario all’ambiente Roberto Menia, tra i fondatori di Azione Nazionale. E aggiunge: “Troppo spesso dimentichiamo che sei anni sono trascorsi dallo scioglimento di Alleanza Nazionale e due anni dalla fine del Popolo della Libertà. An all’epoca aveva 4,7 milioni di elettori. E oggi? Per cui ragionare senza paraocchi ideologici ma con un minimo di buon senso patriottico sulla sciagurata accoglienza tout court dei migranti o sull’assenza di una politica veramente industriale per l’Italia credo sia un obbligo per una destra moderna e non bacchettona che si vuol fare di governo”.

NEI TERRITORI

Azione Nazionale è un da circa un anno presente in varie regioni italiane coltivando una classe dirigente pescata tra i cosiddetti 40enni che in quei territori si sono formati e che, verosimilmente, saranno candidati alle prossime politiche.
In Calabria ne fanno parte l’ex governatore Giuseppe Scopellitti e il consigliere regionale cosentino Fausto Orsomarso (8300 preferenze alle scorse regionali in FI) che fino ad oggi è stato lo speaker del movimento. In Trentino Aldo Adige il consigliere regionale Alessandro Urzì. In Friuli Venezia Giulia l’ex sottosegretario all’ambiente Roberto Menia e il presidente dell’associazione “Italiani di Trieste Ignazio Vania. Nel Lazio Giorgio Ciardi, candidato alle scorse amministrative con Storace; Mario Ciampi, già direttore della fondazione finiana Farefuturo; e Valentina Cardinali (ricercatrice) che ha redatto un paper sull’impatto zero del jobs act sulle donne impegnate nel mondo del lavoro. In Puglia Cesare Mevoli, già assessore comunale a Brindisi, Sergio Fanelli già assessore provinciale di Bari, e l’avvocato Vito Ippedico. In Campania Marco Cerreto, già assessore comunale a Caserta e l’ex eurodeputato Enzo Rivellini a Napoli. In Sicilia l’ex senatore Domenico Nania e il penalista Francesco Rizzo, animatore dell’associazione “Vento dello stretto”. In Veneto Bruno Canella, storico esponente del Msi già vicepresidente della Regione e il giovane imprenditore Matteo Zanellato.

twitter@FDepalo


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