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Vi racconto (da ex M5S) imbarazzi e piroette dei 5 Stelle di Grillo su Virginia Raggi

“Virginia ha fatto perdere la verginità dell’onestà a tutto il Movimento”. Non usa giri di parole Mauro Suttora, giornalista, scrittore ed ex simpatizzante M5S. Gli antichi romani – che ai segni credevano, eccome – con un gioco di parole dicevano “nomen, omen”: nel nome c’è il presagio. Duemila anni dopo, i romani contemporanei badano meno ai voli degli uccelli e più a quello che sta accadendo dalle parti del monumento al glorioso imperatore Marco Aurelio.

CORSI E RICORSI

“Niente sarà più come prima”, dice Suttora – in una conversazione con Formiche.net – commentando la notizia che la prima cittadina della Capitale, Virginia Raggi, è indagata nell’inchiesta relativa alla nomina a capo del dipartimento Turismo del Campidoglio di Renato Marra, fratello dell’ex capo del personale Raffaele, oggi agli arresti per corruzione. “Per dieci anni i grillini si sono scagliati contro qualsiasi politico ricevesse un avviso di garanzia al grido di ‘Dimissioni!’. Se l’avviso capitava a uno di loro, lo usavano per regolare conti interni: salvi i fedelissimi, condannati i dissidenti come il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti. Ora che anche la tribolata sindaca di Roma è indagata, e soprattutto che è ancora in carcere il suo braccio destro Raffaele Marra, contrordine: ‘Dimettersi non è più obbligatorio, valuteremo caso per caso’”.

I NUOVI POTERI DEL CAPO

Del resto adesso c’è il nuovo codice etico voluto dal leader, Beppe Grillo, tre settimane fa. Una serie di regole che hanno portato alcuni osservatori a parlare di “svolta garantista” da parte del M5S. Suttora non è di questa opinione: “Macché. ‘Non cambia nulla!’, assicurano loro. Non è così, anzi: ora verranno giudicati direttamente da Grillo, che nelle faccende interne è capriccioso come un satrapo mesopotamico. E nulla di buono attende la povera Raggi. ‘T’appendemo per le orecchie ai fili de li panni’, ha promesso poco tempo fa in un post su Facebook la bellicosa sorella della senatrice Paola Taverna”.

GLI SCENARI A 5 STELLE

Al momento, comunque, tutti i big del Movimento sembrano essere solidali con la sindaca di Roma. “Apparentemente i grillini sembrano aver attutito la deflagrazione dell’avviso di garanzia. Per tre motivi: era stra-annunciato da un mese (in un’intervista a Formiche.net Suttora lo aveva già previsto); Grillo lo ha sdoganato togliendo l’obbligo di dimissioni; soprattutto due giorni fa è stata abolita la libertà di parola all’interno del Movimento: i parlamentari non possono più esprimersi senza il permesso dei tre guardiani della società di Casaleggio, neppure per scrivere una frase sulla propria pagina Facebook”. Per il giornalista, però, l’avviso di garanzia alla prima cittadina romana è un segnale da non trascurare: “I parlamentari capiscono che c’è stato un giro di boa, Virginia ha fatto perdere la verginità dell’onestà a tutto il movimento. Niente sarà più come prima”. E a proposito di big, Suttora ha un pensiero per Alessandro Di Battista. “Sono saltato sulla sedia martedì scorso quando gli ho sentito dire in diretta tv a ‘Di Martedì’, su La 7, che Giorgio Napolitano nel 2010 lodò il dittatore siriano Assad come campione della libertà. Ho controllato il video di quel discorso: in realtà l’ex presidente della Repubblica lodò Assad perché garantiva ‘la libertà delle comunità cristiane’. Una bella differenza. Di Battista – conclude – conferma di meritare il titolo di ‘politico più cialtrone del mondo’ datogli dal ‘New York Times’ due anni fa”.



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