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Italia Sovrana di Salvini e Meloni? Un marchio-dominio registrato da Dimitri Kunz (compagno di Daniela Santanché)

Daniela Santanchè

Ad aprire il corteo è stata Giorgia Meloni. Dietro di lei, decine di sindaci dei comuni italiani, con le fasce tricolori e uno striscione che recita: “Noi siamo l’Italia sovrana”. E tra i dirigenti di primo piano dei partiti di centrodestra era in prima fila, come ha documentato anche Umberto Pizzi nella sua galleria fotografica per Formiche.net, anche anche la forzista Daniela Santanché (nella foto alla manifestazione di sabato scorso a Roma).

“Italia Sovrana” – ha sottolineato il quotidiano la Repubblica – era il “titolo eloquente ed efficace della manifestazione nel lasciar intendere da subito dove si voglia andare a parare: al voto al più presto, per dare agli italiani la possibilità di reindirizzare il destino del Paese sottraendolo all’invasione degli immigrati, alla dittatura dell’euro e dei burocrati di Bruxelles. E alla minaccia del terrorismo guardando a Putin come a una risorsa strategica e non come un pericolo”.

Ma Italia Sovrana sarà anche il nome in fieri del listone sovranista in salsa trumpiana? C’è chi dice di sì, chi dice che occorre attendere l’assetto definitivo delle leggi elettorali per decidere come lo schieramento trumpiano si comporrà e chi invece asserisce che il nome deve ancora essere deciso.

Sta di fatto che qualcuno si è portato già avanti o magari, chissà, ha ispirato direttamente o indirettamente il titolo della manifestazione voluta da Giorgia Meloni e Matteo Salvini. Sta di fatto che il dominio italiasovrana.it è stato già creato e registrato. E’ stato creato lo scorso primo dicembre da Dimitri Kunz d’Asburgo Lorena. Chi è? E’, tra l’altro, l’attuale compagno di Daniela Santanché, esponente di spicco di Forza Italia che da tempo dialoga con Fratelli d’Italia e Lega proprio per dare vita a uno schieramento di centro destra non egemonizzato da forze moderate aderenti al Ppe.

Al momento il dominio italiasovrana.it è riservato, ma già sta facendo borbottare molti nella Lega.



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