Le novità che provengono da oltreoceano, con l’insediamento di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti, stanno riempiendo le prime pagine dei giornali di tutto il mondo, ma ad uno dei suoi annunci non sembra che finora sia stato dato il giusto risalto se non in alcune pubblicazioni specializzate.
L’idea di Donald Trump è di ridurre il peso della Vigilanza e degli oneri legati ai piani di risoluzione per le banche di dimensioni più contenute e mantenere in vigore le attuali regole, introdotte con il Dodd-Frank Act nel 2010, ma solo per le banche che possono rappresentare un rischio sistemico. Un cambiamento che, favorendo la tradizionale attività creditizia delle banche più piccole, può incoraggiare le famiglie e le PMI e dare ulteriore impulso all’economia statunitense.
L’idea dell’introduzione di un principio di gradualità nella regolamentazione non può che essere salutata positivamente con la speranza che anche in Europa sia possibile praticare passi più decisi in tale direzione. Che sia necessario tenere conto di come il sistema bancario non sia un unico blocco privo di distinzioni ma si componga, invece, di soggetti creditizi profondamente diversi tra loro, lo dimostra anche l’opinione espressa il mese scorso da Andreas Dombret, membro del Board della Bundesbank, sostenitore di una regolamentazione differente per le banche locali.
L’auspicio è che grazie al moltiplicarsi di queste prese di posizione, tale impostazione possa essere recepita al più presto in Europa e nel nostro Paese.