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Partiti, leader e slogan delle elezioni in Israele

Israele torna alle urne martedì prossimo per le elezioni politiche. Secondo gli ultimi sondaggi e il parere di analisti israeliani, americani e della riviera occidentale palestinese, Benjamín Netanyahu è il favorito a vincere in coalizione con l’ex ministro degli Esteri, Avigdor Lieberman, e l’alleanza Likud-Beitenu. Ma il successo elettorale sarebbe soltanto un primo step per la formazione del nuovo governo. Chi uscirà vittorioso dall’appuntamento elettorale avrà il difficile compito di comporre il Knesset, il Parlamento israeliano, con un diversissimo numero di coalizioni. In corsa ci sono 34 partiti. Ecco una mappa (in sintesi) dei gruppi, le loro proposte e i loro slogan.

– Likud-Beytenu: Destra nazionalista che riunisce il Likud del primo ministro Benjamin Netanyahu (27 parlamentari nel 2009) e Yisrael Beytenu (Israele Casa Nostra) del populista Avigdor Lieberman (15 parlamentari). Si definisce come nazionalista e liberale sul piano economico. I due partiti sono favorevoli a un intervento militare contro il programma nucleare iraniano. Il Likud è contro la creazione di uno Stato palestinese, anche se Netanyahu nel 2009 si è detto favorevole a uno stato palestinese in cambio della pace. Slogan: “Un primo ministro forte per un Israele forte”.ù

– Partito Laburista: Centro-destra guidato dall’ex giornalista Shelly Yachimovich (13 parlamentari nel 2009, ma ne ha persi cinque in seguito all’addio del suo leader Ehud Barak). Si batte per la difesa del ceto medio, più giustizia sociale e una ripresa dei negoziati con i palestinesi. Slogan: “È possibile migliorare la situazione qui”.

Habayit Hayehudi (La Casa ebraica): Destra nazionalista religiosa di Naftali Bennet, ex capo di gabinetto di Netanyahu (3 parlamentari) è alleato con il partito di estrema destra Unione nazionale e a favore di un’istruzione ebraica e sionista e l’annessione del 60 per cento della Cisgiordania. Slogan: “Una nuova partenza”.

Hatnouah (Il Movimento): Nuovo partito centrista fondato dall’ex ministro degli Esteri Tzipi Livni, a cui hanno aderito sette deputati di Kadima (il suo ex partito) e due dirigenti del partito laburista. Promuove la ripresa dei negoziati con i palestinesi, la leva obbligatoria per tutti e una riforma del sistema parlamentare. Slogan: “La speranza sconfiggerà la paura”.

Yesh Atid: Nuovo partito centrista laico diretto dall’ex giornalista televisivo Yair Lapid. È a favore del servizio militare obbligatorio per tutti, una riduzione delle imposte per il ceto medio e la ripresa dei negoziati con i palestinesi. Slogan: “Cambieremo le cose”.

Shas: Partito ultraortodosso, guidato da Elie Yishai, Arieh Deri e Ariel Attias ma sotto l’autorità spirituale del rabbino novantenne Ovadia Yossef (11 parlamentari). È contrario alla leva militare obbligatoria per gli ultraortodossi e favorevole a un sistema di istruzione religioso, vuole inoltre una maggior giustizia sociale. Slogan: “Solo uno Shas forte può difendere i deboli”.

Giudaismo Unito nella Torah: Formazione ultraordossa, diretta da un consiglio di rabbini (cinque parlamentari). È contrario al servizio militare obbligatorio per gli ultra-ortodossi e favorevole a un maggior rispetto dei comandamenti della Torah (“libro santo”). Slogan: “Siamo tutti interessati dal mondo della Torah”.

Meretz (Energia): Sinistra socialista e laica (tre parlamentari), guidata da Zahava Gal’On. Sostiene il ritiro di Israele dalla Cisgiordania e la creazione di uno stato palestinese. Slogan: “L’unico partito di sinistra”.

Kadima: Centro-destra, guidato dall’ex ministro della Difesa Shaul Mofaz. È il primo partito alla Knesset nel 2009 (28 deputato), ha perso parte dei suoi deputati che si sono candidati con liste concorrenti. È a favore del servizio militare obbligatorio e dei negoziati con i palestinesi. Slogan: “In avanti!” (nome del partito in ebraico).

Am Shalem: Creato da un ex deputato di Shas, il rabbino Haim Amsellem. È a favore dell’integrazione degli ultraortodossi nel mondo del lavoro e il rispetto della tradizione ebraica. Slogan: “La scelta dei coraggiosi”.

Hadash (Nuovo): Partito giudeo-arabo comunista (quattro parlamentari), diretto da Mohamed Barakeh. Antisionista, si batte per uno stato palestinese e una redistribuzione sociale.
– Lista Unita degli Arabi-Ta’al: Lista che raggruppa tre partiti arabi israeliani (quattro parlamentari), guidata da Ibrahim Sarsour. È per uno Stato palestinese e contro la discriminazione della minoranza araba.

Balad (Nazione): Partito araba nazionalista e laico (tre parlamentari) di Jamal Zahalka. Antisionista, si batte per uno stato democratico non ebraico a fianco di uno stato palestinese.



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