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Le manifestazioni di ambulanti e tassisti contro Bolkestein e Milleproroghe. Le foto

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popolo sovrano
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Ambulanti contro la direttiva europea Bolkestein e tassisti, con delegazioni anche da altre città, contro il Milleproroghe, che rinvia le norme anti Uber, hanno invaso stamattina via del Corso a Roma. Momenti di tensione si sono registrati davanti alla sede del Pd, la questura di Roma ha parlato di “facinorosi che si sono infiltrati e che hanno lanciato oggetti”, e la polizia ha reagito con un “calibrato intervento”.

Da via del Corso dove erano in presidio, davanti a Piazza Colonna, ambulanti e tassisti, un gruppo di manifestanti si è infatti diretto verso piazza Barberini.

Qui si sono registrati momenti di tensione tra la polizia e alcune persone con cappuccio nero e occhiali neri calcati sul volto. La questura di Roma ha spiegato che “le forze di polizia hanno dovuto reagire ad un attacco premeditato da parte di un gruppo di facinorosi, che infiltratisi tra i manifestanti, hanno effettuato un lancio di oggetti. Il tentativo è stato respinto da un calibrato intervento dei reparti impiegati”.

Il gruppo – ha aggiunge San Vitale – si era “repentinamente staccato dalla manifestazione principale, ha raggiunto alla spicciolata la sede del Pd, aggirando le forze dell’ordine”.

Foto di Benvegnù e Guaitoli/Imagoeconomica

Ecco come Beppe Grillo difende lo sciopero dei tassisti a Roma

Ecco un estratto dell’intervento di Gregory Massa, Consigliere Nazionale Goia-Ugl, “Perché protestiamo contro la direttiva Bolkestein”:

“Nel 2010 – in un contesto politico europeo  fortemente negativo per l’Italia  – il governo recepisce la direttiva “Servizi”, alias direttiva Bolkestein, con il decreto legislativo n. 59. Nel procedimento, l’esecutivo italiano decide di non lasciare nulla al caso così, mentre altri paesi danno il via ad una trasposizione “generica”, il Belpaese provvede a inserire delle definizioni puntuali e specifiche che vanno a toccare alcuni settori, tra cui il commercio su area pubblica.

I venditori di tutta Italia – circa 200 mila microimprese – si vedono così inseriti, dal mattino alla sera, nell’applicazione più intransigente della direttiva, l’articolo12, che prevede la messa a bando periodica di tutte le attività soggette a regimi autorizzatori e il divieto di dare vantaggio alcuno al prestatore uscente. Peccato che gli ambulanti debbano acquisire – ormi da decenni – con tanto di atto notarile le attività economiche dove intendono esercitare (posteggi di mercato ecc..) e – inoltre – apertura del settore alle grandi SpA e Coop, fine degli atti di programmazione regionale che permettevano uno sviluppo armonico del comparto”.



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