L’emendamento Lanzillotta su Ncc non si tocca per ora, ma il governo si impegna a emanare un decreto ministeriale per venire incontro alle attese dei tassisti. E’ questa l’intesa di massima in base alla quale ieri sera i rappresentanti di 21 sigle sindacali dei tassisti (nella foto, la riunione) hanno deciso di sospendere uno sciopero che è durato 5 cinque giorni. Ecco tutti i dettagli nei giorni in cui ci sono stati scontri e violenze di piazza a Roma.
L’ANNUNCIO DEL VICEMINISTRO NENCINI
Alla fine un’intesa è stata trovata: da un lato l’impegno del governo a regolare entro un mese il settore del noleggio con conducente, dall’altro quello delle 21 sigle sindacali a sospendere da subito la protesta e riprendere il servizio pubblico. L’annuncio finale è stato dato ieri sera dal viceministro dei Trasporti, Riccardo Nencini, al termine del tavolo con le associazioni di categoria: “E’ stato firmato da tutte le sigle presenti al tavolo l’appello del governo a concludere immediatamente le proteste e a riprendere il servizio pubblico”.
CHE COSA CONTESTATO I TASSISTI
Il confronto – ha ricordato la Repubblica – è partito dalle ragioni della protesta: i tassisti contestano la disposizione che rinvia al 31 dicembre 2017 il termine per l’emanazione del decreto che avrebbe dovuto contenere una maggiore regolamentazione nei confronti delle auto Ncc e Uber. Allo stesso tempo protestano contro un ulteriore emendamento a firma della senatrice Linda Lanzillotta, approvato in sede di discussione al Senato al Milleproroghe, che sospende fino al 31 dicembre 2017 l’efficacia di alcune norme che limiterebbero l’attività delle Ncc e dei veicoli Uber: su tutti, il divieto di ricevere chiamate “per strada” e l’obbligo di rientro all’autorimessa al termine della corsa.
LA MEDIAZIONE
Il vertice serale al ministero si è concluso dopo cinque ore, quando già il governo aveva annunciato la fiducia sul Milleproroghe alla Camera e che dunque non avrebbe ritirato, come richiesto dai tassisti, l’emendamento Lanzillotta. La mediazione però è stata trovata ed è stata così riassunta agli autisti di taxi radunati ancora a decine sotto il dicastero da un rappresentante del tavolo sindacale presente all’incontro: “Entro 30 giorni il governo si impegna ad emanare un decreto ministeriale che regoli gli Ncc e scavalchi l’emendamento Lanzillotta”. “Il documento consegnatoci dal governo ci sembra buono e abbiamo deciso di illustrarvelo prima di firmare”, ha detto il sindacalista ai manifestanti in piazza, che poco più tardi hanno dato il via libera alla firma dell’intesa.
CHE COSA SUCCEDERA’
La soluzione cui l’intesa di massima di ieri al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti retto da Graziano Delrio fa riferimento – scrive oggi Andrea Bassi del Messaggero – è “l’emanazione di un decreto ministeriale previsto dalla legge 40 del 2010, al quale era state rinviate le norme attuative sugli Ncc, il noleggio con conducente, previste da un’altra legge, la 21 del 1992, che era stata modificata nel 2008 dal governo Berlusconi introducendo regole molto stringenti per le black car, come l’obbligo di rientrare in rimessa tra una corsa e l’altra, con i garage che dovevano essere obbligatoriamente situati nel Comune che aveva rilasciato la licenza”.