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La voglia matta dei russi di seppellire Lenin

Volete che la salma di Lenin resti nel Mausoleo sulla Piazza Rossa? A questa domanda, mentre a Mosca un gruppo non foltissimo di nostalgici celebra l`ottantanovesimo anniversario della morte del padre della Rivoluzione d`Ottobre, una percentuale sempre minore di russi risponde “sì”. Un nuovo sondaggio sull`argomento, effettuato dall’autorevole centro Levada, registra un 25% di opinioni a favore dello status quo – la mummia di Vladimir Vladimirovic deve rimanere dove si trova da oltre otto decenni – un terzo vuole la sepoltura nel cimitero Volkovski di Pietroburgo, il 19% ritiene che il leader bolscevico debba essere interrato presso il Cremlino, mentre un 23% proprio non sa cosa pensare. E probabilmente non ci pensa affatto, suggerisce Natalja Zorkaja del Centro Levada. “La figura di Lenin interessa poco la gente” meno di quella di Stalin, che peraltro quando morì, nel 1953, fu sepolto accanto a Vladimir Vladimirovic. Poi con la `destalinizzazione` fu spostato sotto le mura.

La questione del trasloco della mummia di Lenin fa discutere da vent`anni, da quando con la fine dell`Urss molti cominciarono a sostenere che non aveva più senso tenere le spoglie del suo creatore sulla Piazza Rossa. All`idea della sepoltura a Pietroburgo, accanto alla madre – che esaudirebbe la richiesta dello stesso Lenin – si oppone da sempre il Partito Comunista.
“Vladimir Ilic ha fondato l`Unione sovietica, di cui la Russia è erede legale – ha spiegato nuovamente oggi il deputato Maksim Obukhov, a nome del partito – in pratica è stato il primo presidente del nostro Paese”.

L`attuale capo di stato Vladimir Putin da parte sua ci va molto cauto, timoroso di offendere le fasce meno giovani della popolazione e anche di perdere un altro simbolo del passato sovietico della Russia. Per lui, lo ha detto, la fine dell’Urss è stata “la più grande catastrofe geopolitica della storia” dell’ultimo secolo. Ma Putin deve fare i conti ora anche con il crescente peso del Patriarcato ortodosso, che dichiara “il culto del leader” tramontato da troppo tempo e chiede la sepoltura “cristiana” del capo della Rivoluzione.

Se ufficialmente niente si muove, però, c`è chi crede che le manovre per lo sfratto dalla Piazza Rossa siano in realtà già partite. Il segno più evidente viene colto nei lavori di restauro del Mausoleo, appena cominciati. La struttura, eretta negli anni Venti, non è mai stata ristrutturata, eccetto la riorganizzazione esterna delle tribune nel 1973 e ci sono problemi con l’impermeabilizzazione, hanno spiegato dal Servizio Sicurezza del Cremlino. Poi il Mausoleo è stato coperto da una cupola protettiva bianca. Sarà chiuso fino ad aprile, almeno.



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