Come si può parlare di disinformazione ai giorni nostri? È una domanda a cui hanno cercato di rispondere ieri, alla sede dell’Enel a Roma, Anthony Gooch Gàlvez, direttore comunicazione e public affairs dell’OCSE e vice presidente di EACD, Ryan O’Keeffe, direttore comunicazione di Enel, Paolo Messa, membro del consiglio di amministrazione della Rai, Aura Salla, adviser for communication and outreach at the European Political Strategy Centre of the European Commission, e Luigi Contu, direttore dell’agenzia ANSA, al dibattito intitolato The Rome Debate: Ricostruire la fiducia nell’era della disinformazione organizzato da EACD (European Association of Communication Directors) e Enel. Il dibattito è stato introdotto da Marco Magli, Head of Media and External Relations di Avio Aero (General Electric) & EACD Regional Coordinator in Italia
I temi affrontati sono stati tanti e tutti, inevitabilmente, interconnessi tra loro. Tra questi, il modello di business dei social media, con i loro algoritmi e le insidie delle echo chamber, il ruolo del giornalismo tradizionale, l’uso spregiudicato dei dati e di messaggi emozionali confezionati allo scopo di influenzare l’opinione pubblica. Il tutto in un contesto, quello successivo alla crisi economica globale, che ha portato a un diffuso sentimento di sfiducia nei confronti delle istituzioni e organizzazioni tradizionali.
Il risultato? Lo semplifica il nuovo uso del termine “post-verità”, che persino il British Oxford Dictionary ha decretato essere la parola dell’anno. E che la definisce per ciò che è “relativo a, o che denota, circostanze in cui fatti oggettivi risultano meno influenti nella formazione dell’opinione pubblica di quanto non lo sia fare leva su emozioni e convinzioni personali”.
Oggi prevale la tendenza a informarsi tramite discussioni orizzontali – che privilegiano la relazione con i propri “amici” o, più in generale, con le “persone che la pensano come me” – piuttosto che con aziende, istituzioni, governi, sempre più oggetto di sfiducia. Media, partiti politici, sindacati o associazioni vengono scavalcati in un click.
Per questo gli interlocutori si sono interrogati su come difendere le verità fattuali, promuovere la corretta informazione e la civile dialettica democratica chiedendosi quali sfide hanno davanti i professionisti della comunicazione per ristabilire la fiducia e la reputazione delle proprie organizzazioni.
Ecco tutte le foto del dibattito firmate Umberto Pizzi.
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