Il nostro presidente del consiglio Paolo Gentiloni ha confermato a Domenica In, la trasmissione televisiva condotta da Pippo Baudo, che lui andrà avanti con l’azione di governo fino alla scadenza naturale della legislatura, ovvero primavera 2018, dimostrando così che non c’è alcun accordo, implicito o esplicito con Matteo Renzi, per dimettersi prima affinché si anticipi il voto per il parlamento. Del resto le possibilità per andare ad elezioni politiche anticipate oggi sono molto molto remote, viste le vicende che stanno coinvolgendo Renzi, suo padre e il ministro in carica Luca Lotti. Per una sorta di eterogenesi dei fini si può tirare un sospiro di sollievo e sperare che la riforma della legge elettorale si concluda nei tempi dovuti. Vi sono però altri motivi per cui Paolo Gentiloni deve ultimare quest’ultimo anno di legislatura: ha posto in cantiere provvedimenti molto utili al Paese, come la riduzione delle tasse sul lavoro e l’assegnazione di fondi alle periferie delle più grandi città italiane.
Nel vertice europeo di ieri a Versailles con Francia, Germania e Spagna si sono riascoltati antichi temi cari ai veri europeisti, che molto apprezzarono e condivisero l’Europa delle origini. Il nostro presidente del consiglio ha ricordato che l’Europa Unita oggi deve riscoprire il suo carattere sociale. L’Europa per essere d’aiuto a chi vive le maggiori difficoltà, non come problema, quindi, ma come soluzione alle richieste di sostegno di chi è più debole e più bisognoso. La scelta solidaristica che spinse i tre grandi europeisti Adenauer, De Gasperi e Schumann a sottoscrivere accordi, per dar vita alla Comunità economica europea e al Mercato Europeo Comune ricompare nelle parole di Gentiloni fortunatamente e dovrà essere valutata con serietà dagli altri partner, ormai nocciolo duro dell’Europa del futuro dopo la Brexit.
Altra questione che torna di attualità e su cui i Paesi fondatori fermarono il loro interesse: la difesa comune dell’Europa. Il presidente del consiglio ha sollecitato azioni concrete per proteggere la sicurezza delle popolazioni europee, sia dal terrorismo islamico che da una immigrazione selvaggia senza controlli. Francia, Germania e Spagna pare che abbiano espresso il loro consenso.
Le varie dichiarazioni in territorio nazionale e straniero di Gentiloni stanno a chiarire che il nostro Paese può avere ascolto e rispetto, pur senza elevare i toni delle discussioni con gli interlocutori. E’ necessario in questo momento soprattutto pensare all’Italia che sta attraversando una delicata contingenza. A maggior ragione il governo deve essere tenuto al riparo da imboscate di irresponsabili, gente senza scrupoli e avvoltoi.