L’abolizione dei voucher è un ennesimo grave errore di una politica schizofrenica e poco lungimirante, una politica che continua a far prevalere le scelte tattiche del momento nonostante facciano male al Paese.
Siamo davanti a una politica che non è in grado di avere una visione generale e ad un governo debole che non ha avuto il coraggio di affrontare, nei mesi precedenti, le correzioni necessarie a raddrizzare le storture derivanti da un uso improprio dei voucher: storture già evidenti anche durante il governo Renzi, e più volte denunciate. D’altra parte l’abolizione completa dei voucher porterà come conseguenza un aumento del lavoro sommerso, che è la vera piaga di questo Paese.
Sono preoccupato per i tanti riformisti che annullano le riforme invece di correggerle, e che sarebbero stati pronti persino a rinnegare il Jobs Act se la Consulta non avesse bocciato il referendum per paura di un 4 dicembre bis: un Jobs Act che, invece, ha necessità di profonde correzioni.
È ormai evidente la necessità urgente di un profondo ripensamento sulle normative sul lavoro: ripensamento che questo Governo non sembra in grado di fare, condizionato com’è fra i dibattiti congressuali nel Pd e il nodo della legge elettorale, che prima o poi dovrà affrontare.