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Veicoli elettrici? I consigli dell’Ue per attaccare la spina

La mancanza di stazioni di rifornimento e ricarica per i veicoli elettrici è uno dei fattori chiave che ostacolano l’uso di carburanti puliti. Per questo la Commissione europea ha proposto oggi un pacchetto di obiettivi vincolanti per gli Stati membri, che prevedono un livello minimo di infrastrutture. Tra questi vi è appunto la creazione di nuove stazioni di rifornimento di carburanti alternativi e per la ricarica di veicoli elettrici in tutta Europa, con standard comuni relativi alla progettazione e all’utilizzo.

Per l’Italia ad esempio sui veicoli elettrici l’obiettivo è di avere entro il 2020 una rete di 125.000 punti di ricarica, quasi dieci volte i 1.350 esistenti nel 2011, per alimentare i 130 000 veicoli elettrici che, secondo i piani della Penisola, dovrebbero essere in circolazione entro il 2015. L’obiettivo, dice l’Ue con un comunicato, è creare una massa critica di punti di ricarica in modo che le imprese garantiscano la produzione su larga scala di automobili elettriche a prezzi ragionevoli.

“Lo sviluppo di carburanti innovativi e alternativi è un modo efficace per rendere l’economia europea più efficiente sotto il profilo delle risorse, ridurre l’eccessiva dipendenza dal petrolio e sviluppare un settore dei trasporti pronto a rispondere alle esigenze del XXI secolo”, ha affermato Siim Kallas, commissario responsabile per i Trasporti. “Si prevede che tra Cina e Stati Uniti entro il 2020 circoleranno complessivamente oltre sei milioni di veicoli elettrici. Per l’Europa si tratta di una grande opportunità per assicurarsi una posizione solida su un mercato globale in rapida crescita”



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