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Mezza Mela avvelenata a Wall Street

Giovedì nero per la casa di Cupertino. Il titolo che, in calo superiore al 12% nella prima mezz’ora a Wall Street, sta mettendo il freno al listino tecnologico. Pesa la delusione per la trimestrale diffusa ieri dopo la chiusura delle contrattazioni: i numeri record non sono stati all’altezza delle previsioni degli analisti.

Apple, dopo il -10% ieri nelle contrattazioni del dopomercato e un ulteriore -9% oggi nel premercato, ha fatto scattare i blocchi automatici con il brusco calo dell’avvio e perde al momento l’11,8% a 453,78 dollari per azione, poco sopra il minimo delle ultime 52 settimane a 443,14 dollari. Gli analisti non sono stati clementi con Apple, su cui è piovuta una lunga serie di revisioni al ribasso dei target, non ultima quella di Conaccord Genuity, che ha ridotto l’obiettivo di prezzo da 750 a 650 dollari dopo che il colosso di Cupertino ha previsto per il secondo trimestre fiscale un fatturato tra 41 e 43 miliardi di dollari.

Topeka Capital Markets ha tagliato il target a 12 mesi da 1.111 a 888 dollari, citando la progressiva perdita di valore delle azioni, che dal record dello scorso settembre a 705,07 dollari hanno perso già più del 30%. Anche gli analisti di Ubs e Citigroup hanno rivisto al ribasso il target: la prima lo ha abbassato di 50 dollari a 600, lasciando il rating fermo a “buy”, mentre la seconda lo ha rivisto da 575 a 500 dollari per azione.

Mano più dura da parte di Bill Choi, analista di Janney Montgomery, che ha abbassato la stima da 745 a 610 dollari per azione, lasciando il rating “buy”.



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