Skip to main content

Mosca pensa di vietare le manifestazione gay

Il Parlamento russo si prepara a dare un primo via libera al progetto di legge che vieta la “propaganda” omosessuale tra i minori, un testo che nei fatti proibisce ai gay di manifestare o di baciarsi in pubblico. Il controverso disegno di legge si fonda su una norma già in vigore dall’anno scorso nella città natale del presidente Vladimir Putin, San Pietroburgo, e in varie altre regioni. Tra l’indignazione degli attivisti, il partito di Putin Russia Unita ha ora presentato alla Duma un progetto di legge federale.

Le grandi città come Mosca, che ogni anno vieta la gay parade, non vedono di buon occhio l’omosessualità, che fu illegale per gran parte dell’era sovietica. Il testo attuale proibisce “la propaganda di comportamenti omosessuali tra i minori”. Gli attivisti temono che la formulazione vaga possa condurre a sanzioni per i gay che manifestano o che semplicemente si tengono per mano in pubblico. Le multe previste vanno dai 5.000 rubli per i privati cittadini ai 50.000 per i pubblici ufficiali. Le persone giuridiche, come le scuole, potranno essere multate fino a 50.000 rubli.

Gli attivisti per i diritti umani promettono battaglia e un piccolo gruppo di essi si è dato appuntamento davanti alla Duma per una “protesta al bacio”, la terza questa settimana. L’approvazione della legge da parte di San Pietroburgo ha condotto al boicottaggio dell’ex capitale degli zar da parte del gruppi di difesa dei diritti gay internazionali e a una serie di multe per coppie omosessuali sorprese a a baciarsi o a tenersi per mano in pubblico.

Russia Unita ha seggi sufficienti alla Duma per far approvare qualunque legge, ma anche i comunisti si sono detti favorevoli alla proposta anti gay. Dopo la prima lettura di oggi la Camera bassa del Parlamento russo dovrà votare altre due volte, poi il testo passerò à alla Camera alta per una singola votazione, quindi finirà sulla scrivania di Putin per la firma.



×

Iscriviti alla newsletter