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Arriva l’Agenda di Casini

Difesa dell’identità cristiana, tutela della famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna con un occhio ai padri e alle madri separati e ai vedovi, un no secco alle adozioni da parte di coppie gay: saranno i capisaldi della campagna elettorale dell’Udc di Pier Ferdinando Casini che questa mattina al cinema Adriano di Roma ha presentato i candidati alla Camera nella circoscrizione Lazio 1. Capolista è la cattolicissima Paola Binetti, davanti a Luciano Ciocchetti, al trentaduenne Alessandro Onorato, a Giuseppe Capua, presidente della commissione Antidoping della Figc.

Casini, nell’insolita veste di presentatore prima di concedersi alle domande dei giornalisti, li fa parlare tutti anche se, sondaggi alla mano, hanno chance di essere eletti soltanto i primi due: “Ci troviamo davanti a una sfida – dice Binetti – incalzati dai modelli moderni. Siamo in pieno inverno demografico mentre noi stiamo dalla parte della famiglia”. Casini sottolinea che l’Udc intende “in questa campagna elettorale difendere l’identità cristiana del paese e la famiglia dicendo no ai matrimoni e alle adozioni gay”.

Ciocchetti annuncia due grandi eventi in cui l’Udc presenterà i suoi candidati e i suoi programmi: il primo e il 10 febbraio a Roma. A nessuno sarà presente Mario Monti perché, spiega Casini, “non abbiamo il problema di fare iniziative insieme”, “stiamo agendo in sintonia” anche se “la strategia elettorale” è che “ciascuno semini il suo terreno”. Il leader Udc prova a sgombrare il campo dai sospetti che le cose tra lui e il premier non vadano a gonfie vele anche se da un lato lo ricopre di elogi, dall’altro ricorda come un refrain che “senza l’Udc il suo governo non sarebbe mai nato”.

“Non siamo più soli – spiega Casini – ma condividiamo un percorso con una personalità come Monti. Siamo entrati da soli in Parlamento, siamo usciti con lui che ha inteso capeggiare quest’area nuova. Siamo convinti che il paese abbia ancora bisogno di lui, per noi è il migliore, ha salvato l’Italia, senza di lui saremmo finiti nel baratro” ma “senza l’Udc non ci sarebbe stato il suo governo e la svolta di questi mesi”. Quindi ha concluso: “E’ in atto una gigantesca mistificazione: qualcuno attribuisce a Monti la responsabilità del disastro che invece è da attribuire a chi ha governato negli ultimi 20 anni. Grazie a lui il paese è stato salvato”.



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