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Siate felici, quest’anno record storico della pressione fiscale…

Il prodotto va giù più del previsto (lo 0,6% invece dello 0,4% precedente) e aumenta ancora il peso del fisco che nell’anno in corso sarà quasi la metà del Pil (il 45%). In compenso andranno giù gli interessi e con il calo dei tassi si risparmieranno 8,4 miliardi nel 2013-2015 e l’export ancora in aumento rappresenterà il motore della ripresa. E’ il “quadro” fornito dalle ultime previsioni di Prometeia.

Prometeia conferma le previsioni di una caduta del Pil del 2,1% per il 2012 (-2,4% nel Rapporto di ottobre), e rivede marginalmente al ribasso le previsioni per l’anno in corso (-0,6% rispetto al -0,4%) perché il peggioramento del quarto trimestre si trascina negativamente sul 2013. L’abbassamento del premio per il rischio paese non sara’ sufficiente a contrastare gli effetti restrittivi del lento percorso di deleveraging (riduzione del livello di indebitamento) del settore pubblico intrapreso dal nostro paese: le sue conseguenze in termini di riduzione dei redditi disponibili del settore privato e di contrazione della domanda diretta di origine pubblica continueranno a dominare lo scenario italiano anche per il primo semestre dell’anno. Solo a partire dai mesi estivi la domanda interna si unira’ a quella estera per porre fine a sette trimestri di caduta del Pil, la piu’ lunga recessione del dopoguerra.

Motore della ripresa saranno le esportazioni. Anche se l’anno in corso si caratterizzera’ per una crescita ancora modesta (2.1%), sia per il lento recupero del ciclo economico internazionale, in modo particolare di quello dei paesi dell’Uem, sia per l’apprezzamento del tasso di cambio dell’euro verso le principali valute. Il settore estero contribuira’ cosi’ positivamente alla crescita del Pil per il terzo anno consecutivo. Lenta, invece, la ripresa dei consumi delle famiglie. Anche nel quarto trimestre dello scorso anno e’ proseguita la contrazione della spesa per consumi con un calo del 4,1% in termini medi annui nel 2012. La fase di contrazione tendera’ a protrarsi per gran parte dell’anno in corso e quindi anche il 2013 dovrebbe registrare una diminuzione significativa della spesa per consumi in termini medi annui (-1,5%) confermando come, nel complesso, la caduta di questa componente della domanda sia, in questa fase, piu’ intensa e prolungata di quella subita in occasione del pur rilevante aggiustamento fiscale attuato nel 1992-93.

Per quanto riguarda i conti Prometeia ritiene che la piu’ rapida riduzione dello spread osservata gia’ negli ultimi mesi del 2012 e le migliori prospettive per la sua evoluzione futura si riflettono in una stima piu’ favorevole dei tassi a lungo termine e dunque, del costo medio del debito. Rispetto alle previsioni formulate a ottobre, il tasso sui Btp e’ piu’ basso di 1,3 punti nella media del 2013, 0,5 nella media del 2014. Si può valutare che sulle scadenze di Btp, Cct e Ctz (154,7 miliardi nel 2013, 158,8 nel 2014) una riduzione di questa entita’ comporti 1,1 miliardi di minori interessi nel 2013, 3.3 nel 2014, 4 nel 2015, cui si aggiungono i risparmi sulle nuove emissioni nette, circa 300 milioni nel 2013, 600 nel 2014, 1,7 miliardi nel 2015.

La pressione fiscale si portera’ ai massimi storici, vicino al 45% del Pil. Sara’ sostenuta soprattutto dalla crescita delle imposte indirette su cui hanno insistito sia i decreti correttivi approvati nel 2011, sia la legge di stabilita’ dello scorso dicembre: aumento dell’aliquota ordinaria dell’Iva dal 21 al 22% a partire dal primo luglio, Tobin tax, ulteriori incrementi dei bolli e infine, l’introduzione della Tares. Infine il tasso di disoccupazione che sfiorera’ e rimarra’ a lungo vicino al 12%. Tale persistenza e’ espressione della lentezza con la quale il mercato del lavoro riflette le fluttuazioni cicliche, nonostante la sua maggiore flessibilita’ ne abbia accelerato le reazioni durante gli anni recenti.



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