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I soldi del Fmi soccorrono il Mali

Il Fondo monetario internazionale ha dato il via libera all’esborso di 18,4 milioni di dollari per il Mali, con l’intento di sostenere le autorità locali nel loro sforzo di mantenere la stabilità macroeconomica e la crescita nei prossimi 12 mesi. La speranza è che l’intervento di forze militari straniere nel Paese abbiano migliorato le prospettive del Paese.

L’iniziativa rientra nella cosiddetta “Rapid credit facility”, ovvero un’assistenza finanziaria rapida con un numero limitato di condizioni da rispettare da parte dei Paesi fruitori, generalmente poco sviluppati e alle prese con un’esigenza urgente di rispettare i propri pagamenti. Secondo Christian Josz, capo della missione in Mali dell’istituto di Washington, l’approvazione del prestito rappresenta la condizione per altri esborsi da parte di donatori come la Banca mondiale, la Banca per lo sviluppo africano e l’Unione Europea. La somma copre solo una parte dei 110 milioni di dollari che mancano all’appello per il budget 2013 del Paese.

Per Josz, la scesa in campo delle truppe francesi – che ieri hanno strappato il controllo di Timbuctu, nel nord del Paese, ai gruppi jihadisti che l’avevano conquistata quasi un anno fa – ha garantito sicurezza nel sud del Paese, da cui deriva oltre il 95% della crescita del Paese, della popolazione e delle entrate fiscali.

L’istituto di Washington ha sottolineato in una nota la cancellazione di accordi precedenti siglati in base all’Extended credit facility, che fu approvato nel 2011 per un valore di 46,3 milioni di dollari per coprire il periodo 2012-2014, ma che ha subito uno stop dal colpo di stato del marzo 2012 e dagli eventi successivi.



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