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Ecco come intellettuali vicini ai 5 Stelle vogliono tassare ricchi e top manager

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Come combattere le disuguaglianze? E come tassare meglio i super ricchi? Sono alcune domande che si sono susseguite in un seminario al Senato organizzato dal Movimento 5 Stelle. Nelle sue ultime stime l’Istat parla di 4,5 milioni di poveri in Italia. Il Movimento Cinque Stelle, in questi giorni impegnato a far circolare i vari programmi di governo (qui il focus di Formiche.net sugli esteri) nell’eventualità di un ingresso a Palazzo Chigi, ha provato ad alzare il velo organizzando un convegno al Senato, promosso dalla vicepresidente della Commissione Lavoro del Senato Nunzia Catalfo.

UN MONDO A DUE VELOCITÀ

Tutto è partito dallo studio del professor Pasquale Tridico, dell’Università di Roma Tre, denominato le Disuguaglianze nel capitalismo finanziario: “Nel mondo 85 uomini detengono nel complesso i redditi di 3,5 miliardi di persone. Significa che la metà della ricchezza mondiale è concentrata in meno del 10%”. In altre parole, i vari Bill Gates (Microsoft), Jeff Bezos (Amazon) o Carlos Slim (America Movil, tlc) o Amancio Ortega (Zara) solo per citare alcuni degli uomini più ricchi al mondo, detengono più soldi di quanti ne guadagni la metà della popolazione mondiale.

IL (FALSO) MITO DEL BONUS

Tanto per cominciare, ha spiegato il professore, bisogna sfatare un mito. “Quello del bonus, soggetto in Italia a detassazione. Chiamatelo anche premio di produttività. Ma è proprio qui l’equivoco. Il bonus è salario e va considerato come tale, dunque tassato al pari dei salari, con le stesse aliquote”, ha spiegato Tridico, citando un paio di esempi dei cosiddetti super bonus. “Penso ai maxi-premi di Flavio Cattaneo e Sergio Marchionne. Perché non possono essere parificati al salario?”. Di qui la proposta di parificare, in termini di prelievo, il bonus allo stipendio: il premio è un guadagno e deve essere tassato come tale. Non solo. “In molti casi i bonus sono rapportati ai valori del titolo in Borsa. Credo sia opportuno sganciare il concetto di bonus da questo parametro e impostarlo invece sull’effettivo beneficio che il manager crea per la collettività con il suo operato”.

LA RICETTA DEI PENSATORI GRILLINI

Tridico, arruolato a pieno titolo nella schiera di esperti in forza al M5S, ha lanciato le sue proposte in materia di diseguaglianze che, va detto, fanno parecchio l’occhiolino alle politiche del Movimento Cinque Stelle. “Per quanto riguarda l’Italia, propongo, un reddito minimo garantito e un ripensamento delle aliquote applicate ai redditi più alti, perché non è possibile che chi guadagna mille paghi quanto chi guadagna 10 mila”. La prima proposta fa ovviamente il paio con il reddito di cittadinanza targato Beppe Grillo, madre di tutte le battaglie pentastellate. “È inutile che ci raccontiamo delle balle, nei prossimi anni anni la vera questione sarà la diseguaglianza. Bisogna uscire dalla logica di un capitalismo di stampo finanziario per arrivare a un capitalismo di welfare. E questo può accadere solo con una radicale redistribuzione dei redditi”.


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