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Cosa penso, da medico, del caso Gava

È uno dei tanti modi “settentrionali “per definire un tizio che va controcorrente. Che pensa, dice e scrive cose sgradite alla maggioranza della gente. Senza peli sulla lingua e senza reticenze. In questa Italia piena di populismi e di tizi che si ritengono depositari innati della verità, essere controcorrente è anche uno stile di vita. Da parte di CHI ha vissuto tempi migliori (anni cinquanta, sessanta, settanta) in cui l’Italia cresceva, la scalata sociale dava frutti, il lavoro e l’impegno erano premiati. Nonostante la politica pasticciona e le intese sottobanco tra cattolici e comunisti.

Ma torniamo al dunque.

In questi giorni, in Italia, sono successi fatti che mi hanno fatto pensare. Oggi metto le mie riflessioni su carta, nella speranza che qualcuno le condivida.

La radiazione del Dr.Roberto Gava.

A scanso di equivoci, chi scrive (medico ospedaliero in pensione, con una discreta carriera clinica e scientifica) è favorevole alle vaccinazioni ed alla profilassi vaccinica, anche e soprattutto in tempi di immigrazione selvaggia, con annessa igiene “limitata”. Ma che l’obbligo di vaccinazione – per essere iscritti all’asilo nido/asilo/elementari- debba essere definita dal Consiglio di Stato mi pare un chiaro esempio di anomalo intervento della magistratura in temi clinici.

Ma qui voglio parlare di un altro aspetto. Quello relativo alla “radiazione dall’albo dell’Ordine dei Medici, decisa dall’Ordine dei Medici di Treviso nei confronti del Dr. Roberto Gava, che non conosco. Ma che aveva espresso, liberamente, il suo pensiero: quello di essere contrario alla obbligarietà delle vaccinazioni, per le loro possibili complicanze sul sistema immunitario e sul sistema nervoso dei bambini; da cio’ la sua idea che la scelta vaccinale vada personalizzata.

Un parere come un altro, da parte di un Collega cardiologo-farmacologo-tossicologo-omeopata ossia di un medico non direttamente coinvolto nel programma vaccinale locale o nazionale. Il Dr. Gava, insomma, è stato giudicato e condannato non per le sue azioni ma per le sue idee personali, manifestate e scritte in numerosi volumetti.

“Per aver violato il codice deontologico”, ha dichiarato il Presidente dell’Omedici di Treviso, Dr. Luigi Guarini. “La decisione è stata presa da una commissione etica di 15 persone”. Siamo ansiosi di conoscerne la motivazione e la commenteremo. Tuttavia…Fin da ora cosi’ ci esprimiamo.

Ricordiamo a chi non lo sapesse che la radiazione è la massima sanzione irrogabile da un Ordine dei Medici. Quindi, è stato erogato un provvedimento (lo diciamo “ a naso”), eccessivo e potenzialmente lesivo, se non fosse ampiamente motivato e se il percorso della commissione etica non avesse totalmente rispettato i diritti della difesa. Non ci risulta che Gava abbia causato danni ai suoi pazienti, molti dei quali si sono espressi a suo favore (secondo le cronache locali e secondo quanto reperibile su Internet).

Per quanto ci consta, il Dr. Gava non ha parentele con M engele ma è un medico “non di primo pelo e con un buon curriculum professionale (NdR)”, che avrebbe ripetutamente sostenuto di essere contrario all’obbligatorietà dei vaccini e di rispettare la libera volontà dei pazienti in tema di vaccinazione.

Delle due l’una. O questo è uno Stato etico che fissa d’autorità tutte le regole cliniche o deve essere consentita ai soggetti maggiorenni la libertà di opzione: quella di curarsi o non curarsi, quella di effettuare o meno la profilassi, quella di scegliere il medico “piu’ affidabile, a loro parere”.

Delle due l’una. O Gava è un cialtrone o è un professionista come tanti. Con le sue idee, frutto di conoscenza, di esperienze personali, di elementi oggettivi e soggettivi. Chi scrive, ad esempio, non crede nell’omeopatia, come invece fa Gava. Ma…

Gava è stato “espulso” ma la legge non prevede che l’Ordine possa radiare un medico per le sue idee.

In ogni caso, la decisione dell’Ordine dei Medici di Treviso è immediatamente inoperativa, perche’ gli Avvocati del Gava hanno impugnato la delibera davanti ad un giudice ordinario, che potra’ decidere altrimenti, come gia’ successo in passato. Ancora una volta, toccherà ad un Giudice decidere. Ma con quale competenza specifica ? Avremo un nuovo caso Bonifacio? Ricascheremo nella vicenda delle staminali? Ma Bonifacio era un veterinario e Vannoni un tizio con un curriculum discutibile…Gava invece è un “vecchio” medico, che da anni diffonde le sue idee. Che da anni esercita.

Non tutto il male viene per nuocere. Questo ennesimo caso ribadisce la necessità che – anche in Italia – si ridefinisca la natura degli Ordini Professionali, l’obbligatorietà o meno (per un professionista laureato ed abilitato alla professione con esame di Stato) dell’iscrizione ad un Ordine Professionale. Ci si chiede quale debba essere – oggi, anno 2017- la funzione degli Ordini: strumenti di aiuto o di ostacolo alla professione; congreghe ristrette o ausilio nella formazione e nella tutela dei professionisti. Servi del potere politico o libere ed indipendenti associazioni professionali, trasparenti in ogni atto. Oggi non è così, essi non sono trasparenti e di reale aiuto nei confronti dei professionisti, attivi o pensionati.

Se lo fossero, ad esempio, sapremmo da chi è partita l’azione disciplinare contro Gava. Conosceremmo i capi di imputazione. Avremmo saputo tutto, ben prima di una sentenza discutibile. Ammonimento/censura, sospensione parziale, radiazione. Sono stati rispettate queste fasi, legate a specifiche procedure?

Gava è stato colpito per le sue idee, discutibili o no che siano. Potrebbe venire un giorno, allora, in cui qualcuno (si tratti di un Ordine dei Medici o di un giudice) colpisca i medici che sono antiabortisti, che non sono favorevoli alla gravidanza “guidata” (anzi la sconsigliano); che predicano ed agiscono contro l’utero in affitto; che sono contro l’eutanasia o pratiche similari; che non rispettano al 100% le linee guida fissate dal ministero della salute; che usano gli antiossidanti insieme ai farmaci convenzionali e compagnia cantando; che considerano che nutrizione ed idratazioni siano terapie “vitali” e non quisquilie, come vorrebbe il DDL approvato giorni fa dalla Camera.

Aspetto risposte.

Stefano Biasioli

Medico in pensione, con una qualche esperienza clinica, ordinistica e sindacale.

Monticello Conte Otto (VI)


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