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Prognosi russa a lungo termine: potenza leader entro il 2030

Entro il 2030 Mosca vuole tornare ad essere una potenza mondiale di prima linea. Le ambizioni russe non sono mai state da poco, ma per la prima volta una strategia molto ambiziosa è stata resa pubblica dal governo.

Come verrà raggiunto questo obiettivo?

Attraverso la creazione di un ambiente competitivo a livello istituzionale che incoraggi l’attività imprenditoriale e la formazione di capitale nell’economia. Per questo, tra le altre cose, sarà necessario – e non sarà facile – migliorare la qualità del contesto imprenditoriale, degli investimenti e della governance.
In questo caso, il settore pubblico sarebbe destinato a ridursi, le imprese di proprietà dello Stato saranno liquidate, e verrà dato il via a un programma di privatizzazione, che sinora ha faticato a partire. Secondo quanto riportato da un documento pubblicato dal ministero dello Sviluppo Economico “la Russia nel 2030 raggiungerà il livello di sviluppo economico e lo status appropriato di una potenza mondiale leader del secolo XXI. La qualità della vita dei suoi cittadini sarà al di sopra del livello medio dei Paesi più sviluppati, inclusi gli Stati Uniti, l’Unione europea e l’Australia”. 

Insomma una vera e propria rivoluzione economica, che sinora è stato difficile persino soltanto immaginare. Ma senza dubbio, il governo guidato da Dmitri Medvedev, dopo le critiche raccolte a Davos, ha fatto i suoi calcoli. E ora gli investitori dovranno decidere se credergli, nonostante l’eccessiva burocratizzazione, la corruzione diffusa e ancora oggi una eccessiva dipendenza economica dalle materie prime.
Come spiegato sul sito web del Ministero, la prognosi a lungo termine è uno dei principali strumenti di pianificazione strategica. Il documento inoltre “imposta la direzione e i risultati attesi di sviluppo socio-economico”, per la Federazione russa e gli altri soggetti regionali e locali, e “crea una piattaforma unica per sviluppare programmi mirati e documenti di pianificazione”.

Le conseguenze

La base per il miglioramento della qualità della vita e “l’accumulo di potenziale umano” sarà la crescita del Pil ad un ritmo superiore al 5% annuo. Entro il 2015, la produttività del lavoro è destinata a crescere di 1,5 volte. Grazie al “cambiamento istituzionale” l’economia della Russia andrà verso uno “sviluppo innovativo”, e la riforma del mercato del lavoro sarà destinata a creare “25 milioni di nuovi posti di lavoro ad alta prestazione”: un tema già lanciato da Vladimir Putin nel suo discorso alle Camere unite del Parlamento, il mese scorso.

In conformità con la crescita della produttività del lavoro, aumenteranno i salari. Anche in base alle previsioni più severe gli stipendi saliranno a un tasso medio annuo del 4%. Il forte aumento delle pensioni verrà mantenuto conservando il meccanismo attuale della loro indicizzazione due volte l’anno. Inoltre, il ministero anticipa che le pensioni cresceranno a un ritmo doppio rispetto al costo della vita.



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