Skip to main content

Una nuova grana per Beppe Grillo: contestato a Parma

Sì, i sondaggi volano e lo incoronano addirittura primo partito fra gli under 23, 30,4% dell’elettorato secondo Renato Mannheimer oggi sul Corriere della Sera. Ma non sono tutti applausi. Ieri, fra le quattromila mila persone presenti in piazza a Parma per il suo Tsunami tour, Beppe Grillo ha ricevuto anche qualche contestazione. Un centinaio di aderenti al Comitato Famiglie Parma, armato di passeggini vuoti, ha manifestato contro la decisione dell’amministrazione Pizzarotti di alzare le tariffe di asili nido e materne e di cancellare il quoziente Parma che permetteva sconti ai nuclei con più figli.

Una nuova grana per Grillo, dunque, dopo le contestazioni dei militanti sulla sua presunta apertura verso Casa Pound, il clamore suscitato dalle espulsioni dei dissidenti, da Giovanni Favia a Federica Salsi, e le polemiche sulla sua frase rivolta ad Al Qaeda, “se volete bombardare ve le diamo noi le coordinate”, indicando quelle del Parlamento italiano.

Ai manifestanti di Parma che hanno esposto uno striscione (“Asili e materne tariffe alle stelle”), Beppe Grillo ha risposto dal palco: “Pizzarotti ha aumentato le rette ai più ricchi per aiutare le famiglie più povere. In passato invece di aiutare le scuole hanno fatto un ponte del…”.

“Non è vero che gli aumenti hanno colpito solo le famiglie più ricche – ha replicato Giuliana Marcon, portavoce del comitato – una famiglia con reddito Isee di 32.000 euro, cioè tutte quelle dove lavorano marito e moglie ed ha un casa di proprietà, dovrà pagare per due figli al nido 1.300 euro al mese. Ci sono delle famiglie numerose che vista poi la cancellazione del quoziente Parma sono già state costrette a togliere uno dei propri figli dal nido perché non se lo possono più permettere”.
“Il 60% delle famiglie di Parma ha votato Pizzarotti – ha aggiunto Alfredo Caltabiano, del comitato nazionale delle famiglie numerose – Abbiamo il diritto di fare sentire la nostra voce. Vogliamo parlare con Grillo per fargli presente che il quoziente Parma è equo, il contrario di quanto dice il comune di Parma che lo ha tolto”.



×

Iscriviti alla newsletter