Due socialisti, due centristi, due conservatori, un ambientalista e molti macroniani doc, oltre a molti altri dell’ultima ora. È pronto il governo di Edouard Phillippe voluto dal presidente Emmanuel Macron.
I DETTAGLI
Ventidue ministri (tecnicamente 18 tra ministri e viceministri ai dicasteri di stato e quattro segretari di stato, come i nostri ministri senza portafoglio), parità maschi-femmine, e una delicata alchimia politica tra destra, sinistra e centro per andare oltre le vecchie contrapposizioni come auspicato dal nuovo presidente Macron: questa la prima fotografia del nuovo governo francese guidato da un uomo della destra, Edouard Philippe, e destinato a guidare il paese almeno sino al voto di giugno.
LE NOMINE CHIAVE
Tra le nomine chiave, quella del sindaco di Lione e deputato socialista Gérard Collomb agli Interni, dell’esponente della destra Bruno le Maire all’Economia, del centrista François Bayrou alla Giustizia, dell’ex ministro socialista Jean-Yves Le Drian agli esteri, dell’ex presentatore televisivo Bernard Houlot alle Finanze, della centrista Silvye Goulard alla Difesa.
I SOCIALISTI MACRONIANI
Ai socialisti vanno due dicasteri di peso: Gérard Collomb e Jean-Yves Le Drian prendono Interno e gli Esteri. Collomb, 70 anni, è sindaco di Lione e uno dei primissimi sostenitori di Macron. Le Drian, 69 anni, attuale responsabile alla Difesa, ha sostenuto Macron durante la campagna elettorale ed è anche l’unico che rimane al governo con il cambio all’Eliseo.
I CENTRISTI
I centristi prendono due ministeri: François Bayrou ottiene come previsto il dicastero della Giustizia e Marielle de Sarnez gli Affari europei. L’ambiente (Transizione ecologica) sarà affidato a Nicolas Hulot.
I CONSERVATORI
Due i transfughi della destra – dopo il premier Edouard Philippe – nel governo. A loro è stata affidata la gestione degli affari economici. All’Economia è stato infatti nominato Bruno Le Maire, 48 anni, sfortunato candidato, nel novembre scorso, alle primarie dei Républicains: era arrivato quinto, con il 2,4% dei voti. Dopo aver guidato il gabinetto di Dominique de Villepin nel 2006-2007, è stato sottosegretario agli Affari europei nel Governo Fillon (presidenza Sarkozy) tra il 2008 e il 2009 e poi ministro dell’Agricoltura, tra il 2009 e il 2012. Nelle ultime settimane si era avvicinato al movimento di Macron.
LE PERSONE DI FIDUCIA
Macron ha scelto alcune delle persone più vicine al movimento En Marche! come l’eurodeputata Sylvie Goulard, 52 anni, che ottiene il ministero della Difesa, o Richard Ferrand, ex socialista e segretario del movimento di Macron, che va al nuovo ministero per la Coesione dei territori.
LE DONNE
A parte Goulard, le donne non sono nei ministeri più di peso. Alla fine il segnale rinnovamento più forte viene con i ministri scelti nella società civile con la nomina del popolare attivista Nicolas Hulot, 62 anni, all’Ambiente, oppure l’editrice Françoise Nyssen, fondatrice di Actes Sud, o ancora Jean-Michel Blanquer, attuale direttore della Business School Essec, all’Istruzione. Alla Sanità arriva Agnés Buzyn, famosa ematologa. Al Lavoro, dicastero decisivo per le riforme promesse dal nuovo presidente, un altro nome nuovo: Muriel Pénicaud, 62 anni, ex manager di Danone.