La Regione Sicilia ieri sera ha emanato il provvedimento di revoca delle autorizzazioni per i lavori dell’impianto satellitare americano del Muos a Niscemi. Dopo un tira e molla durato settimane il governatore della Regione, Rosario Crocetta, ha deciso il ritiro del via libera giudicando fondati gli allarmi sui rischi per la salute dei cittadini dovuti all’emissione di onde elettromagnetiche.
La comunicazione
La notizia è arrivata telefonicamente al presidente della commissione Ambiente, Giampiero Trizzino, da parte dell’assessore al territorio Maria lo Bello, dall’onorevole Antonio Malafarina e da uno dei legali dello staff del presidente della Regione, Stefano Polizzotto. Conferme dell’emanazione del provvedimento di revoca sono arrivate dall’assessore Lo Bello e da Polizzotto anche al vicepresidente dell’Assemblea regionale siciliana (Ars), Antonio Venturino. “Mi hanno detto – ha affermato Trizzino – che il provvedimento di revoca, ex articolo 21 quinques della legge 241 del 90, è pronto, e domani sarà sul mio tavolo. Noi, comunque, rimaniamo vigili e canteremo vittoria assieme agli abitanti di Niscemi solo dopo aver visto il documento con i nostri occhi”.
Il peso della comunità scientifica
A sollevare molti dubbi sull’impatto del sistema satellitare sull’ambiente è stata la comunità scientifica. Precedente alla comunicazione infatti si è svolto un incontro delle commissioni Ambiente e Sanità con esperti, associazioni e comitati per individuare la soluzione migliore per bloccare i lavori di completamento dell’impianto americano.
Per i professori Massimo Zucchetti e Massimo Coraddu del Politecnico di Torino i dati a disposizione delle attuali antenne presenti a Niscemi emettono onde ad alto rischio. E per Angelo Levis, tra i massimi esperti del settore e docente dell’Università di Padova, la pericolosità delle radiazioni è supportata “ormai da un’ampia letteratura” e da numerose sentenze giudiziarie, compresa la Cassazione.
I due ingegneri dell’Università di Palermo che nel 2011 hanno dato parere positivo al Muos, Patrizia Livreri e Luigi Zanforlin, non sono riusciti così a fugare i dubbi sui rischi del sistema satellitare americano: i due studiosi sono stati invece criticati per non aver portato in commissione i dati in base ai quali hanno stilato la relazione fatta propria dalla Regione quando due anni fa firmò il protocollo d’intesa con l’allora ministro della Difesa Ignazio La Russa, dando l’ok al Muos.
Ma per Livreri, che ha opposto il segreto professionale, il Muos è “un sistema di telecomunicazioni innovativo e non un sistema d’arma di difesa”, come viene valutato dai comitati ‘No Muos’. Rimangono però ancora top secret i parametri in base ai quali i due ingegneri palermitani hanno dato parere positivo per la realizzazione dell’impianto.
Tensioni diplomatiche
Pippo Digiacomo (Pd), presidente della commissione Sanità dell’Ars, invita “l’alta burocrazia della Regione a giocare a carte scoperte: “Non intralci la politica come spesso ha fatto e si schieri al fianco del governo”. Digiacomo parla di “interessi di miliardi e miliardi di dollari, di ostilità da parte del governo nazionale e degli Usa, che hanno tutto l’interesse a nascondere il grave rischio per la salute dei siciliani”.
E in attesa di acquisire i pareri dell’Istituto superiore di Sanità e dell’Enav, dato che il Muos potrebbe interferire con i voli per l’aeroporto di Comiso (Rg), nelle scorse settimane l’Assemblea aveva approvato all’unanimità una mozione che impegnava la giunta a sospendere i lavori.
Collegato in video conferenza con la commissione parlamentare, il professore Levis ha messo in guardia chi confidava nell’Istituto superiore di Sanità: “I nemici più agguerriti che abbiamo avuto, anche se li abbiamo sconfitti, sono stati proprio gli esperti dell’Istituto superiore della Sanità”.