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Tunisia, ucciso leader dell’opposizione

Nuovi violenti scontri a Tunisi, con i manifestanti che hanno eretto barricate nonostante il lancio di gas lacrimogeni da parte della polizia. Gli scontri sono scoppiati dopo l’omicidio del leader dell’opposizione laica, Shokri Belaid, ucciso oggi davanti alla sua abitazione.

Un blindato della polizia ha lanciato gas lacrimogeni contro i giovani manifestanti che hanno usato bidoni della spazzatura, tavoli dei bar, filo spinato e barriere per erigere barricate lungo Avenue Habib Bourguiba, epicentro della rivoluzione di due anni fa in Tunisia.

Dopo una ventina di minuti di scontri, sono intervenuti sul posto un centinaio di agenti, armati di manganelli, che hanno caricato i circa 150 manifestanti, fuggiti nelle strade vicine. Gli scontri sono ancora in atto nel quartiere, dove sono visibili nuvole di gas lacrimogeni.

Gruppi di manifestanti hanno anche saccheggiato la sede del partito islamico al potere, Ennahda, nelle località tunisine di Mezzuna e Gafsa, dopo l’omicidio di Shokri Belaid. Secondo le prime testimonianze la sede del partito islamico a Mezzuna è stata data alle fiamme.

In più, quattro partiti dell’opposizione in Tunisia hanno lanciato un appello allo sciopero generale e hanno annunciato di voler lasciare l’Assemblea Costituente.



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